ABAZIA DELL’ISOLA presso Staggia
sotto il titolo di S. Salvatore, S. Giovanni e S. Cirino oggi semplice chiesa parrocchiale alla base orientale del Monte Maggio, Comunità e miglia toscane 1 e 1/2 a ponente di Montereggioni, Giurisdizione di Sovicille, Diocesi di Colle, già di Volterra, Compartimento di Siena da cui è 8 miglia toscane a maestro.
Fu detta anche del Lago per causa delle paludi che la fiancheggiavano a greco. La fondo nel 1001 presso un suo castello denominato Borgonuovo, la contessa Ava figlia del conte Zanobi, e vedova d’Ildebrando Signore di Staggia e di Val di Strove col consenso di Tegrimo e di Benzo suoi figli. Fu arricchita dai discendenti e consorti di questa illustre prosapia di origine francese, e dalla quale derivarono i Soarzi, i Saracini,i Malavolti e quel Musatto Franzesi che al principio del secolo XIV accolse nel suo castello di Staggia il conte di Nogaret con i suoi bravi, per sorprendere d’ordine del suo re il pontefice Bonifazio VIII in Anagni. La privilegiarono Arrigo II con Diploma dato in Marturi (Poggibonsi antico) il 14 luglio 1022; Arrigo III, nel 1055, 9 giugno; Federigo I, nel 1178, 20 gennajo; Ottone IV sotto il 29 ottobre dell’anno 1269.
– A questa stessa Badia si riferiscono varie bolle di pontefici, fra le quali una di Niccolò II spedita in Firenze già sua Sede vescovile nel 17 gennajo 1059; una di Alessandro II data il 31 dicembre 1063 nel chiostro della stessa Badia, e una di Alessandro III, del 24 dicembre 1172. – Frutto di tante concessioni e favori fu il dominio baronale che i monaci cassinensi di S. Salvatore dell’Isola esercitarono nei primi secoli sul territorio delle loro chiese, ville e castelli situati fra Siena e Poggibonsi, e che Corrado vescovo di Spira Legato dell’imperatore Federigo II confermò in feudo con Diploma dato presso Poggibonsi il 28 dicembre 1221. – E che gli abati dell’Isola facessero un dì da assoluti padroni sopra il popolo di Borgonuovo, n’è riprova una convenzione fatta in Isola il dì 11 dicembre 1256 fra l’abate e il rettore o sindaco di quel Comune, con la quale si accorda agli abitanti di potere pel tratto successivo eleggere in rettore persona di loro sodisfazione.
Qual fosse allora lo stato fisico del luogo lo dice un Beneplacito del 23 aprile 1038 dato in Isola da Gunfredo vescovo di Volterra, col quale conferma all’abate del monastero medesimo le decime del prossimo Padule, nominato nella parte superiore Padoli, e nella parte inferiore Iscleto, ed una deliberazione presa dal consiglio dei Nove di Siena il primo agosto 1322 a petizione dell’abate dell’Isola per la purgazione della fossa o emissario del Padule detto di Canneto, il di cui deposito infestava l’aria. (Vedere LAGO DI STAGGIA) Al deterioramento dell’atmosfera si aggiunse la dilapidazione delle sostanze per causa di guerre e di partiti, sino a che la famiglia di S. Salvatore all’Isola fu riunita a quella dello stesso ordine di S. Eugenio presso Siena con Breve di Eugenio IV, l’anno 1446; (Vedere ABAZIA DI S. EUGENIO) mentre la sua chiesa con l’annesso di S. Rufiniano da quell’epoca in poi continuò ad essere parrocchia con battistero. È a tre navate con quattro colonne per parte di forma assai tozza, e con capitelli ornati di rabeschi e di allegorici animali. Si conserva dalla parte della sagrestia il sepolcro della fondatrice contessa Ava con il suo busto sopra un tronco di colonna di granito, e nel pavimento davanti l’altar maggiore avvi una lapida di marmo dov’è scolpito in basso rilievo l’abate Feo succeduto a Cirino primo superiore del monastero dell’Isola. – Vedere MONTE REGGIONI.
La statistica di questa parrocchia offre 313 abitanti.
Fu detta anche del Lago per causa delle paludi che la fiancheggiavano a greco. La fondo nel 1001 presso un suo castello denominato Borgonuovo, la contessa Ava figlia del conte Zanobi, e vedova d’Ildebrando Signore di Staggia e di Val di Strove col consenso di Tegrimo e di Benzo suoi figli. Fu arricchita dai discendenti e consorti di questa illustre prosapia di origine francese, e dalla quale derivarono i Soarzi, i Saracini,i Malavolti e quel Musatto Franzesi che al principio del secolo XIV accolse nel suo castello di Staggia il conte di Nogaret con i suoi bravi, per sorprendere d’ordine del suo re il pontefice Bonifazio VIII in Anagni. La privilegiarono Arrigo II con Diploma dato in Marturi (Poggibonsi antico) il 14 luglio 1022; Arrigo III, nel 1055, 9 giugno; Federigo I, nel 1178, 20 gennajo; Ottone IV sotto il 29 ottobre dell’anno 1269.
– A questa stessa Badia si riferiscono varie bolle di pontefici, fra le quali una di Niccolò II spedita in Firenze già sua Sede vescovile nel 17 gennajo 1059; una di Alessandro II data il 31 dicembre 1063 nel chiostro della stessa Badia, e una di Alessandro III, del 24 dicembre 1172. – Frutto di tante concessioni e favori fu il dominio baronale che i monaci cassinensi di S. Salvatore dell’Isola esercitarono nei primi secoli sul territorio delle loro chiese, ville e castelli situati fra Siena e Poggibonsi, e che Corrado vescovo di Spira Legato dell’imperatore Federigo II confermò in feudo con Diploma dato presso Poggibonsi il 28 dicembre 1221. – E che gli abati dell’Isola facessero un dì da assoluti padroni sopra il popolo di Borgonuovo, n’è riprova una convenzione fatta in Isola il dì 11 dicembre 1256 fra l’abate e il rettore o sindaco di quel Comune, con la quale si accorda agli abitanti di potere pel tratto successivo eleggere in rettore persona di loro sodisfazione.
Qual fosse allora lo stato fisico del luogo lo dice un Beneplacito del 23 aprile 1038 dato in Isola da Gunfredo vescovo di Volterra, col quale conferma all’abate del monastero medesimo le decime del prossimo Padule, nominato nella parte superiore Padoli, e nella parte inferiore Iscleto, ed una deliberazione presa dal consiglio dei Nove di Siena il primo agosto 1322 a petizione dell’abate dell’Isola per la purgazione della fossa o emissario del Padule detto di Canneto, il di cui deposito infestava l’aria. (Vedere LAGO DI STAGGIA) Al deterioramento dell’atmosfera si aggiunse la dilapidazione delle sostanze per causa di guerre e di partiti, sino a che la famiglia di S. Salvatore all’Isola fu riunita a quella dello stesso ordine di S. Eugenio presso Siena con Breve di Eugenio IV, l’anno 1446; (Vedere ABAZIA DI S. EUGENIO) mentre la sua chiesa con l’annesso di S. Rufiniano da quell’epoca in poi continuò ad essere parrocchia con battistero. È a tre navate con quattro colonne per parte di forma assai tozza, e con capitelli ornati di rabeschi e di allegorici animali. Si conserva dalla parte della sagrestia il sepolcro della fondatrice contessa Ava con il suo busto sopra un tronco di colonna di granito, e nel pavimento davanti l’altar maggiore avvi una lapida di marmo dov’è scolpito in basso rilievo l’abate Feo succeduto a Cirino primo superiore del monastero dell’Isola. – Vedere MONTE REGGIONI.
La statistica di questa parrocchia offre 313 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 15.
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