ABAZIA DI COLTIBUONO
nel Val d'Arno superiore (S. Lorenzo)
ora semplice parrocchia, nel dorso orientale e quasi sul crine dei poggi e sulla via provinciale che da Montevarchi guida nel Chianti alto, Comunità e 3 miglia toscane a settentrione di Gajole, Diocesi di Fiesole, Compartimento di Siena. – La sua chiesa fu eretta nel 1049 dai figli di Geremia e di Gherardo, autori dei Firidolfi e dei Ricasoli, nell'antico piviere di S. Pietro in Avane o Avenano. I quali fondatori due anni dopo le assegnarono diversi beni pel mantenimento di una congregazione di sacerdoti e di chierici che ivi si riunì sotto la protezione del cardinale vescovo Umberto dichiarato conservatore del monastero, e che fu presente all'atto celebrato nello stesso luogo di Coltibuono. Sì fatto documento tenderebbe a infirmare l'asserzione di alcuni scrittori che dissero la Badia di Coltibuono donata nello stesso anno 1051 a S. Giovanni Gualberto. Fu bensì aggregata assai di buon'ora alla Congregazione Vallombrosana, e favorita di doni e di privilegi, siccome lo contestano una Bolla di Pasquale II diretta nel 1115 all'abate Adimaro di Vallombrosa ed un Diploma di Corrado marchese di Toscana concesso nel 1122 ai monaci di Coltibuono. Molte furono l'elargizioni che continuarono a fare alla stessa Badia i discendenti dei fondatori, patroni del monastero, ed altre persone ancora, mosse dalla fama, in cui quivi crebbe in santità l'eremita Benedetto de'Ricasoli. In grazia di che in breve tempo il monastero di Coltibuono si trovò padrone di un vasto patrimonio, con la giurisdizione sopra molte chiese; mentre il suo abate esercitava superiorità anche sulle Badie dell'Ardenga, di Spinetta, e di S. Jacopo di Siena.
Con tutto che la Repubblica Fiorentina sino al 1239 avesse preso sotto la sua protezione il monastero di Coltibuono, dovette però anch'esso contribuire la sua quota in occasione della colletta di lire 15, 000 imposta nell'anno 1263 (8 giugno) al clero, ad oggetto di risarcire i ponti ed i muri del secondo cerchio della città. (ARCH.
DIPL. FIOR. Badia di Coltibuono). Non fa meraviglia pertanto, che, per le pingui sue entrate, il monastero di Coltibuono fosse assegnato in commenda abaziale a diversi illustri prelati, fra i quali si conta il cardinale Giovanni dei Medici, poi Leone X: né se alla sua soppressione, nel 1810, conservava ancora un vistoso numero di poderi, mulini, case e palazzi, dei quali faceva parte quella estesa fattoria, che fu poi bersaglio della fortuna in una famosa lotteria, fattoria attualmente acquistata dal principe PONYATOWSCHY. – Ha (ERRATA: 185 abitanti) 194 abitanti.
Vi si fa una Fiera di bestiame il primo lunedì di gennajo, e il terzo lunedì di luglio.
Con tutto che la Repubblica Fiorentina sino al 1239 avesse preso sotto la sua protezione il monastero di Coltibuono, dovette però anch'esso contribuire la sua quota in occasione della colletta di lire 15, 000 imposta nell'anno 1263 (8 giugno) al clero, ad oggetto di risarcire i ponti ed i muri del secondo cerchio della città. (ARCH.
DIPL. FIOR. Badia di Coltibuono). Non fa meraviglia pertanto, che, per le pingui sue entrate, il monastero di Coltibuono fosse assegnato in commenda abaziale a diversi illustri prelati, fra i quali si conta il cardinale Giovanni dei Medici, poi Leone X: né se alla sua soppressione, nel 1810, conservava ancora un vistoso numero di poderi, mulini, case e palazzi, dei quali faceva parte quella estesa fattoria, che fu poi bersaglio della fortuna in una famosa lotteria, fattoria attualmente acquistata dal principe PONYATOWSCHY. – Ha (ERRATA: 185 abitanti) 194 abitanti.
Vi si fa una Fiera di bestiame il primo lunedì di gennajo, e il terzo lunedì di luglio.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 8.
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