ABAZIA DI FONTANA TANONA o DI TAONA

(S. Salvatore)

sulla schiena dell'apennino pistojese, nella parrocchia di S. Giovanni in Val di Bure, Comunità di Porta S. Marco, Giurisdizione Diocesi e 7 miglia toscane a libeccio di Pistoja, Compartimento di Firenze. – Risiedono le di lei vestigia fra le fonti del torrente Limentra tributario del Reno, e quelle del torrente Bure, che scende nell'Ombrone pistojese. La sua memoria non è più antica del secolo XI, non dovendola confondere, come alcuni fecero, con il monastero di S. Salvatore della Regina, detto in Alina, o in Val d'Agna, esistente sino dal secolo IX. – Vedere AGNA (S. Salvatore in).
La prima menzione del monastero di Fontana Tanona è del 23 settembre 1009, quando il marchese Bonifazio figlio del conte Alberto, e nipote del marchese Teobaldo primo stipite dei conti Alberti di Mangone, rinunziò in perpetuo a favore di Giovanni abate di Fontana Tanona e degli altri suoi successori, ciò che possedeva in qualunque modo in quei boschi, e segnatamente il Cafaggio denominato Bonifazingo nella valle del Limentra, insieme con la vicina chiesa di S. Mommè, ed altri terreni posti a Stazzano, e in Bagio, nel territorio pistojese. La qual dotazione venne poi convalidata da Arrigo II, nel 1015, da Corrado II e da Arrigo III, nel 1026 e 1040.
Nel 1188 (22 novembre) Gerardo vescovo di Bologna, imitando l'esempio dei suoi antecessori pubblicò un Breve, col quale dichiarava sotto la sua protezione il monastero e beni di Fontana Taona. (ARCH. DIPL. FIOR.
Badia di Ripoli) – Anche il Comune di Pistoja comprese nelle rubriche dei suoi antichi statuti la difesa e conservazione dei possessi spettanti alla Badia di Fontana Taona, al di cui abate Giovanni fu ceduto nel 1111 per il suo monastero l'ospedale del Ponte S. Pietro sull'Ombrone, eretto da Bonitto arciprete di Pistoja.
(ZACCARIA Anecd. M. Aevi) – Accrebbero a questa Badia la dote un conte Tegrimo Guidi e un conte Alberto nipote del marchese Bonifazio con donazioni del 1043 e 1056, quando gli concessero terreni nei contorni di Bagio e a Cerreto. Anche la duchessa Matilda nel 1099, le fe’dono di altre possessioni situate nello stesso apennino e in Val di Bure, beni tutti in origine del patrimonio regio assegnato alla Corte dei marchesi di Toscana.
Passò il monastero di Tanona dai Benedettini ai Vallombrosani, i quali lo possedevano nel 1090, e dove si mantennero sino al declinare del secolo XIV. Dopo la qual'epoca sembra che l'abate con la sua famiglia si ricoverasse nel monastero di S. Michele a Forcole già nel sobborgo, quindi dentro Pistoja. La Badia di Fonte Taona fu come tante altre assegnata in commenda a illustri personaggi, molti tra'quali della nobile famiglia fiorentina dei Pazzi, cui pervennero i suoi beni mediante l'ultimo abate commendatario perpetuo Francesco de'Pazzi. Fu al tempo di questo nel 1696, che fatto ricercare il pavimento della chiesa di Taona da gran tempo distrutta, si trovarono in una cassetta le ceneri di un Beato, che vennero trasportate e onorevolmente riposte nella chiesa di S.
Michele in Forcole a Pistoja.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 12.