ABAZIA DI SPUGNA
(S. S alvatore) alla base del poggio della città di Colle in Valdelsa
sulla riva sinistra di questo fiume, alla testata del ponte, poco innanzi di entrare in Colle basso, nel popolo di S. Maria a Spugna, Comunità Giurisdizione di Colle, Diocesi medesima, già di Volterra, Compartimento di Siena, da cui è 12 miglia toscane a maestro.
Fu fondata nel secolo XI e assegnata ai Benedettini dai conti Aldobrandeschi di S. Fiora, i quali sino dall’anno 1007 avevano acquistato estesi poderi nei contorni di Spugna insieme col giuspadronato della sua chiesa parrocchiale, mediante una permuta di beni che essi fecero con Benedetto vescovo di Volterra. (UGHELLI Italia sacra ) – È rammentata la prima volta in un istrumento del 27 marzo 1108 spettante alla Badia del Montamiata, quivi dicendosi di una pensione che i conti Aldobrandeschi avevano da qualche tempo assegnato alla loro Abazia di Spongia. (ARCH. DIPL. FIOR.) – Nell’anno 1183 fu privilegiata da Lucio PP. III, con bolla concistoriale diretta a Mauro suo abate, mediante la quale furono confermati alla Badia predetta tutti i suoi beni e chiese situate nelle Diocesi di Volterra, di Firenze, di Pistoja, di Siena, di Grosseto e di Sovana. – Nel 1301 Bonifazio VIII la unì, insieme con le sue giurisdizioni, alla Religione di Vallombrosa; istituto sotto cui si mantenne sino a che dal pontefice Clemente VIII fu assegnata in prebenda alla nuova mensa episcopale di Colle, l’anno 1592.
Per timore che la facciata della chiesa di questa Badia minacciasse rovina, nel 1760, ne fu ordinata la demolizione, e il rimanente della fabbrica ridotto ad uso di fattoria da monsignore Guelfi Camajani vescovo di Colle. Varie iscrizioni sepolcrali ed altre antiche memorie sono state raccolte e pubblicate in un opuscolo sulla istoria di questa Badia dall’erudito Ferdinando Morozzi.
Nel 1471 1a Badia di Spugna divenuta commenda del cardinale Giuliano della Rovere fu restaurata, e nell’interno della chiesa, nell’interno del monastero. Dopo la promozione al pontificato fu data nel 1507 al cardinale Francesco Allidosio, Quindi al cardinale Niccolo Schemberg arcivescovo di Capua che la ritenne in commenda sino all’anno 1532. A quest’epoca lo stesso cardinale col consenso del papa Clemente VII la donò insieme con i suoi beni allo spedale degli Innocenti di Firenze; dal quale poi fu smembrata nel 1592 in virtù della bolla di Clemente VIII già citata.
Una delle migliori opere del pittore Francesco Morandini da Poppi era la tavola dell’altare maggiore trasportata nel 1747 nel coro della cattedrale di Colle, dove tuttora esiste.
Fu fondata nel secolo XI e assegnata ai Benedettini dai conti Aldobrandeschi di S. Fiora, i quali sino dall’anno 1007 avevano acquistato estesi poderi nei contorni di Spugna insieme col giuspadronato della sua chiesa parrocchiale, mediante una permuta di beni che essi fecero con Benedetto vescovo di Volterra. (UGHELLI Italia sacra ) – È rammentata la prima volta in un istrumento del 27 marzo 1108 spettante alla Badia del Montamiata, quivi dicendosi di una pensione che i conti Aldobrandeschi avevano da qualche tempo assegnato alla loro Abazia di Spongia. (ARCH. DIPL. FIOR.) – Nell’anno 1183 fu privilegiata da Lucio PP. III, con bolla concistoriale diretta a Mauro suo abate, mediante la quale furono confermati alla Badia predetta tutti i suoi beni e chiese situate nelle Diocesi di Volterra, di Firenze, di Pistoja, di Siena, di Grosseto e di Sovana. – Nel 1301 Bonifazio VIII la unì, insieme con le sue giurisdizioni, alla Religione di Vallombrosa; istituto sotto cui si mantenne sino a che dal pontefice Clemente VIII fu assegnata in prebenda alla nuova mensa episcopale di Colle, l’anno 1592.
Per timore che la facciata della chiesa di questa Badia minacciasse rovina, nel 1760, ne fu ordinata la demolizione, e il rimanente della fabbrica ridotto ad uso di fattoria da monsignore Guelfi Camajani vescovo di Colle. Varie iscrizioni sepolcrali ed altre antiche memorie sono state raccolte e pubblicate in un opuscolo sulla istoria di questa Badia dall’erudito Ferdinando Morozzi.
Nel 1471 1a Badia di Spugna divenuta commenda del cardinale Giuliano della Rovere fu restaurata, e nell’interno della chiesa, nell’interno del monastero. Dopo la promozione al pontificato fu data nel 1507 al cardinale Francesco Allidosio, Quindi al cardinale Niccolo Schemberg arcivescovo di Capua che la ritenne in commenda sino all’anno 1532. A quest’epoca lo stesso cardinale col consenso del papa Clemente VII la donò insieme con i suoi beni allo spedale degli Innocenti di Firenze; dal quale poi fu smembrata nel 1592 in virtù della bolla di Clemente VIII già citata.
Una delle migliori opere del pittore Francesco Morandini da Poppi era la tavola dell’altare maggiore trasportata nel 1747 nel coro della cattedrale di Colle, dove tuttora esiste.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 28.
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