ALBIANO o ARBIANO
in Val di Magra.
Castello capoluogo di ComunitĂ e di Potesteria, nella Diocesi di Pontremoli, giĂ di Sarzana, Compartimento di Pisa. â Risiede sopra un colle, propagine di quello di Bolano, alla destra del fiume Magra sotto cui confluisce il Vara nel grado 27° 35â di longitudine e 44° 11â di latitudine.
Il castello di Albiano è cinto di vecchie mura munite di torri con chiesa priora (SS. Martino e Margherita) a piĂŠ del castello. Le sue vie sono anguste e scoscese, per quanto vi si trovino anche decenti abitazioni. â Incerta è la sua origine, benchè un tal nome ci richiami ai tempi romani, comecchè non è sempre un segno di evidenza e di certezza la denominazione di un luogo per confermarne, sia l'origine, sia l'antichitĂ . â NĂŠ molto meno potrebbe asserirsi che a questo paese riferire volesse il marchese Adalberto allorchè nellâ884 assegnò alla badia dellâAulla quanto possedeva in Villa Abbia (o Albia) finibus Lunianense.
Se potesse aver luogo una qualche congettura sullâetimologia di simil nome io metterei in campo quella di Albia e Albio, con cui solevano gli antichi designare qualche volta un luogo posto all'estremo confine delle Alpi, e che fu comune al popolo Albiense nell'Alpi marittime, e al monte Albio nelle ultime Alpi Rezie.
(STRABON. Geogr.) â Comunque sia certo è che Albiano altre volte lo ebbero i Malaspina, dai quali gli Albianesi furono dei primi a emanciparsi per darsi sino dal secolo XV in accomandigia alla Repubblica di Firenze, che accordò loro un governo municipale basato sopra speciali statuti, mentre ne amministrava la giustizia un potestĂ della Repubblica. Gli Albianesi diedero prove di fedeltĂ e di coraggio, allorchè nel 1496 le genti del re di Napoli essendo in guerra coi fiorentini, riducendosi in Val-d i- Magra misero a ruba il territorio di Albiano per avere gli uomini di questo castello ricusato di arrendersi. (AMMIR.
Istoriae Fiorentinae) La qual fedeltĂ essi mantennero, non tanto durante il regime repubblicano, quanto ancora sotto il governo Granducale, della dinastia Medicea, e della Austriaca felicemente regnante.
ComunitĂ di Albiano. â Il territorio di questa ComunitĂ forma l'ultimo sprone dell'Appennino, donde il fiume Magra si schiude dalla foce dei monti superiori che lo fiancheggiano sino lĂ , ed il cui letto divide il territorio della ComunitĂ . Alla destra risiede quello di Albiano, alla sinistra il distretto del castello di Caprigliola acquistato ed aggiunto ad Albiano dal Granduca Cosimo I. (Vedere Caprigliola). â Ă per ogni lato circondato dagli stati Estensi e Sardi. Abbraccia una superficie di quadrati 3518, da cui sono da detrarre quadrati 534 occupati dal letto del fiume, torrenti e strade, con una popolazione di 1051 abitanti, corrispondenti a circa 250 per ogni miglio quadrato. â Confina con 4 ComunitĂ Estere, cioè, a ostro con quella di Santo Stefano, a levante e settentrione con quella dell'Aulla, a ponente-maestro con Bolano, e a libeccio con Vezzano mediante il fiume Magra. â Partendo dallâalveo di questo fiume superiormente ad Albiano i limiti del suo territorio percorrono per breve tratto il canale della Cerbola a contatto con lâex- marchesato di Podenzana, quindi piegando da settentrione a libeccio lungo il poggio di Bolano costeggiano con questo Comune sino alla via comunitativa che conduce dal greto della Magra ad Albiano. Nella parte opposta del fiume segnala a ostro il confine il rio Ballarino alla sua confluenza nel fiume Magra, quindi salendo il poggio nella direzione di levante per una linea distinta da termini artificiali passa per il luogo detto la Palazzina, poscia da CĂ del Bò del Ciso, fino a che giunto al punto denominato Chiappara, piega a grecale per la via di Ponzano rasentando quella del Sale; abbandonata la quale si dirige a settentrione-maestro per una serie di termini artificiali valicando Monte Grossi, e la Piena di Vaccari fino alla Magra.
Avvi una strada provinciale lungo la sinistra ripa del fiume Magra, ed è quella antichissima chiamata nel medio evo Via Francesca, o Pontremolese. Un diruto ponte di materiale a archi diseguali e di stretta carreggiata esis te sul letto della Magra di fronte all'antica mansione o Taberna, odiernamente denominata Bettola, dov'è una piccola borgata con delizioso casino deâsignori Caimi.
Il clima di Albiano, cosÏ quello di Caprigliola è temperato e di aria salubre. Il terreno tanto dal lato del poggio di Albiano quanto da quello di Caprigliola è formato di arenaria (macigno) cui subentra nel lato piÚ interno la calcaria compatta alternante con lo schisto argilloso, a strati inclinatissimi, i quali furono tagliati lungo le ripe dalle precipitose acque della Magra.
Non esiste pianura, meno quella latamente investita dal vagante fiume, il di cui letto è coperto di ciottoli e di ghiaja in una larghezza che arriva in qualche punto sino a un sesto di miglio.
I prodotti agrari consistono in castagni, oliveti, vigne, e frutti di ogni sorta.
Fra i castagneti vi pascola poco bestiame lanuto indigeno.
Non vi sono manifatture, meno quelle delle arti indispensabili.
Il potestà di Albiano è di terza classe. Esso per le cause criminali e gli atti di polizia dipende dal Vicario Reale di Fivizzano.
La comunitĂ mantiene un chirurgo.
Albiano ha fornito alla Repubblica letteraria due dotti soggetti, Federigo Giannetti professore di Teologia, e Pascasio Giannetti celebre filosofo e medico del secolo passato.
QUADRO della popolazione di ALBIANO a tre epoche diverse.
POPOLAZIONE dellâanno 1551 - nome del popolo: Albiano, abitanti n° 208 - nome del popolo: Caprigliola, abitanti n° 496 - totale abitanti n° 704 POPOLAZIONE dellâanno 1745 - nome del popolo: Albiano, abitanti n° 301 - nome del popolo: Caprigliola, abitanti n° 623 - totale abitanti n° 924 POPOLAZIONE dellâanno 1833 - nome del popolo: Albiano, abitanti n° 500 - nome del popolo: Caprigliola, abitanti n° 551 - totale abitanti n° 1051
Il castello di Albiano è cinto di vecchie mura munite di torri con chiesa priora (SS. Martino e Margherita) a piĂŠ del castello. Le sue vie sono anguste e scoscese, per quanto vi si trovino anche decenti abitazioni. â Incerta è la sua origine, benchè un tal nome ci richiami ai tempi romani, comecchè non è sempre un segno di evidenza e di certezza la denominazione di un luogo per confermarne, sia l'origine, sia l'antichitĂ . â NĂŠ molto meno potrebbe asserirsi che a questo paese riferire volesse il marchese Adalberto allorchè nellâ884 assegnò alla badia dellâAulla quanto possedeva in Villa Abbia (o Albia) finibus Lunianense.
Se potesse aver luogo una qualche congettura sullâetimologia di simil nome io metterei in campo quella di Albia e Albio, con cui solevano gli antichi designare qualche volta un luogo posto all'estremo confine delle Alpi, e che fu comune al popolo Albiense nell'Alpi marittime, e al monte Albio nelle ultime Alpi Rezie.
(STRABON. Geogr.) â Comunque sia certo è che Albiano altre volte lo ebbero i Malaspina, dai quali gli Albianesi furono dei primi a emanciparsi per darsi sino dal secolo XV in accomandigia alla Repubblica di Firenze, che accordò loro un governo municipale basato sopra speciali statuti, mentre ne amministrava la giustizia un potestĂ della Repubblica. Gli Albianesi diedero prove di fedeltĂ e di coraggio, allorchè nel 1496 le genti del re di Napoli essendo in guerra coi fiorentini, riducendosi in Val-d i- Magra misero a ruba il territorio di Albiano per avere gli uomini di questo castello ricusato di arrendersi. (AMMIR.
Istoriae Fiorentinae) La qual fedeltĂ essi mantennero, non tanto durante il regime repubblicano, quanto ancora sotto il governo Granducale, della dinastia Medicea, e della Austriaca felicemente regnante.
ComunitĂ di Albiano. â Il territorio di questa ComunitĂ forma l'ultimo sprone dell'Appennino, donde il fiume Magra si schiude dalla foce dei monti superiori che lo fiancheggiano sino lĂ , ed il cui letto divide il territorio della ComunitĂ . Alla destra risiede quello di Albiano, alla sinistra il distretto del castello di Caprigliola acquistato ed aggiunto ad Albiano dal Granduca Cosimo I. (Vedere Caprigliola). â Ă per ogni lato circondato dagli stati Estensi e Sardi. Abbraccia una superficie di quadrati 3518, da cui sono da detrarre quadrati 534 occupati dal letto del fiume, torrenti e strade, con una popolazione di 1051 abitanti, corrispondenti a circa 250 per ogni miglio quadrato. â Confina con 4 ComunitĂ Estere, cioè, a ostro con quella di Santo Stefano, a levante e settentrione con quella dell'Aulla, a ponente-maestro con Bolano, e a libeccio con Vezzano mediante il fiume Magra. â Partendo dallâalveo di questo fiume superiormente ad Albiano i limiti del suo territorio percorrono per breve tratto il canale della Cerbola a contatto con lâex- marchesato di Podenzana, quindi piegando da settentrione a libeccio lungo il poggio di Bolano costeggiano con questo Comune sino alla via comunitativa che conduce dal greto della Magra ad Albiano. Nella parte opposta del fiume segnala a ostro il confine il rio Ballarino alla sua confluenza nel fiume Magra, quindi salendo il poggio nella direzione di levante per una linea distinta da termini artificiali passa per il luogo detto la Palazzina, poscia da CĂ del Bò del Ciso, fino a che giunto al punto denominato Chiappara, piega a grecale per la via di Ponzano rasentando quella del Sale; abbandonata la quale si dirige a settentrione-maestro per una serie di termini artificiali valicando Monte Grossi, e la Piena di Vaccari fino alla Magra.
Avvi una strada provinciale lungo la sinistra ripa del fiume Magra, ed è quella antichissima chiamata nel medio evo Via Francesca, o Pontremolese. Un diruto ponte di materiale a archi diseguali e di stretta carreggiata esis te sul letto della Magra di fronte all'antica mansione o Taberna, odiernamente denominata Bettola, dov'è una piccola borgata con delizioso casino deâsignori Caimi.
Il clima di Albiano, cosÏ quello di Caprigliola è temperato e di aria salubre. Il terreno tanto dal lato del poggio di Albiano quanto da quello di Caprigliola è formato di arenaria (macigno) cui subentra nel lato piÚ interno la calcaria compatta alternante con lo schisto argilloso, a strati inclinatissimi, i quali furono tagliati lungo le ripe dalle precipitose acque della Magra.
Non esiste pianura, meno quella latamente investita dal vagante fiume, il di cui letto è coperto di ciottoli e di ghiaja in una larghezza che arriva in qualche punto sino a un sesto di miglio.
I prodotti agrari consistono in castagni, oliveti, vigne, e frutti di ogni sorta.
Fra i castagneti vi pascola poco bestiame lanuto indigeno.
Non vi sono manifatture, meno quelle delle arti indispensabili.
Il potestà di Albiano è di terza classe. Esso per le cause criminali e gli atti di polizia dipende dal Vicario Reale di Fivizzano.
La comunitĂ mantiene un chirurgo.
Albiano ha fornito alla Repubblica letteraria due dotti soggetti, Federigo Giannetti professore di Teologia, e Pascasio Giannetti celebre filosofo e medico del secolo passato.
QUADRO della popolazione di ALBIANO a tre epoche diverse.
POPOLAZIONE dellâanno 1551 - nome del popolo: Albiano, abitanti n° 208 - nome del popolo: Caprigliola, abitanti n° 496 - totale abitanti n° 704 POPOLAZIONE dellâanno 1745 - nome del popolo: Albiano, abitanti n° 301 - nome del popolo: Caprigliola, abitanti n° 623 - totale abitanti n° 924 POPOLAZIONE dellâanno 1833 - nome del popolo: Albiano, abitanti n° 500 - nome del popolo: Caprigliola, abitanti n° 551 - totale abitanti n° 1051
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 63.
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