ALMA
nel litorale di Castiglion della Pescaja.
Casale distrutto nei poggi che fiancheggiano a levante il Pian d'Alma lungo il torrente omonimo presso la torre e lo scalo delle Civette, nella Comunità di Castiglion della Pescaja, Giurisdizione Diocesi e Compartimento di Grosseto.
Vi ebbero giurisdizione i vescovi di Roselle, e i conti della Gherardesca. Nel 1118 uno di quei prelati rinunziò le rendite della villa di Alma ai monaci di S.
Bartolommeo a Sestigna (MURAT. Ant. M. Aevi. T. III), mentre il conte Ugo del fu conte Ranieri con Ermengarda sua moglie sino dal 1075 aveva venduto per soldi 1040 a terza persona la metà del castello col distretto e porto di Alma confinante col territorio di Scarlino compresovi la metà dei terreni a partire dalla foce di Alma, dallo Stagno contiguo al mare fino al capo del monte di S. Quirico (forse il capo della Troja), indi inoltrandosi alle serre dirimpetto settentrionale e di là verso oriente e ostro per l'istesse serre che dividevano la corte di Alma dai Longobardi di Buriano continuando fino al mare. Da simile descrizione pertanto risulta che il distretto e paese di Alma giaceva nei monti di Tirli fra il torrente Alma e l'eremo di S. Guglielmo; ed è forse quel Castellare designato nella carta geometrica del P. Inghirami col nome di Cast. Maus. (ARCH. DIPL. FIOR. MON. delle Rivolte di Pisa).
Nel 1183 il castello e territorio di Alma fu rilasciato allo spedale di Stagno presso Livorno, quando già era diroccato e deserto di abitatori (l. C.).
Vi ebbero giurisdizione i vescovi di Roselle, e i conti della Gherardesca. Nel 1118 uno di quei prelati rinunziò le rendite della villa di Alma ai monaci di S.
Bartolommeo a Sestigna (MURAT. Ant. M. Aevi. T. III), mentre il conte Ugo del fu conte Ranieri con Ermengarda sua moglie sino dal 1075 aveva venduto per soldi 1040 a terza persona la metà del castello col distretto e porto di Alma confinante col territorio di Scarlino compresovi la metà dei terreni a partire dalla foce di Alma, dallo Stagno contiguo al mare fino al capo del monte di S. Quirico (forse il capo della Troja), indi inoltrandosi alle serre dirimpetto settentrionale e di là verso oriente e ostro per l'istesse serre che dividevano la corte di Alma dai Longobardi di Buriano continuando fino al mare. Da simile descrizione pertanto risulta che il distretto e paese di Alma giaceva nei monti di Tirli fra il torrente Alma e l'eremo di S. Guglielmo; ed è forse quel Castellare designato nella carta geometrica del P. Inghirami col nome di Cast. Maus. (ARCH. DIPL. FIOR. MON. delle Rivolte di Pisa).
Nel 1183 il castello e territorio di Alma fu rilasciato allo spedale di Stagno presso Livorno, quando già era diroccato e deserto di abitatori (l. C.).
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 68.
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