ARDENZA
(Ardensia).
Vaga contrada nel suburbio australe di Livorno, oltrepassato il borgo di S. Jacopo d'Acquaviva a due miglia circa dalla città. Ebbe nome dal torrente che l’attraversa, dove fu una Pieve sotto il titolo di S. Paolo dell'Ardenza nel Piano e distretto di Porto Pisano, poi di Livorno. Fu riunita da lunga pezza alle sue antiche filiali di S. Martino a Salviano e di S. Felice.
(MATTHAEI Histor. Eccl. Pis.) E due miglia toscane dal lido discosta, alla sinistra del torrente indicato e a destra della via che per Val Benedetta guida in Maremma e per Val di Tora nelle pisane colline. – Ad essa chiesa plebana riferisce una pergamena della Primaziale di Pisa del 941, alla qual'epoca era di giuspadronato del vescovo. – Vi ebbero in seguito signoria i conti della Gherardesca, i marchesi di Massa Ducale e di Livorno, discendenti da una delle quattro linee del Marchese Oberto conte del S.
Palazzo di Ottone il Grande. A quella remota età le campagne fra l'Ardenza e i subborghi di Livorno, che oggi da ogni parte rigurgitano di case di delizia e di popolatissime borgate, erano coperti di sterili pascoli e di povere capanne di marinari o di pastori.
Quali prodigiosi effetti sia al caso di far nascere una serie costante di provvedimenti economici tendenti a patrocinare la libertà religiosa e commerciale, lo dice alle generazioni viventi e lo dirà a quelle avvenire il gigantesco movimento che a colpo d'occhio progredisce col ben essere della popolazione di Livorno e de'suoi immensi subborghi.
L'Ardenza è il luogo di diporto, dove specialmente in estate sogliono recarsi i Livornesi e i forestieri a passeggiare in vettura.
Alla foce dell'Ardenza esiste una Torre a custodia di quel littorale, che offre un ancoraggio di circa 30 braccia di fondo. – Vedere ACQUAVIVA (S. JACOPO di) e SALVIANO (S. MARTINO a).
(MATTHAEI Histor. Eccl. Pis.) E due miglia toscane dal lido discosta, alla sinistra del torrente indicato e a destra della via che per Val Benedetta guida in Maremma e per Val di Tora nelle pisane colline. – Ad essa chiesa plebana riferisce una pergamena della Primaziale di Pisa del 941, alla qual'epoca era di giuspadronato del vescovo. – Vi ebbero in seguito signoria i conti della Gherardesca, i marchesi di Massa Ducale e di Livorno, discendenti da una delle quattro linee del Marchese Oberto conte del S.
Palazzo di Ottone il Grande. A quella remota età le campagne fra l'Ardenza e i subborghi di Livorno, che oggi da ogni parte rigurgitano di case di delizia e di popolatissime borgate, erano coperti di sterili pascoli e di povere capanne di marinari o di pastori.
Quali prodigiosi effetti sia al caso di far nascere una serie costante di provvedimenti economici tendenti a patrocinare la libertà religiosa e commerciale, lo dice alle generazioni viventi e lo dirà a quelle avvenire il gigantesco movimento che a colpo d'occhio progredisce col ben essere della popolazione di Livorno e de'suoi immensi subborghi.
L'Ardenza è il luogo di diporto, dove specialmente in estate sogliono recarsi i Livornesi e i forestieri a passeggiare in vettura.
Alla foce dell'Ardenza esiste una Torre a custodia di quel littorale, che offre un ancoraggio di circa 30 braccia di fondo. – Vedere ACQUAVIVA (S. JACOPO di) e SALVIANO (S. MARTINO a).
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 111.
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