BAGNI DI MONTIONE

presso Arezzo,

sul torrente Castro, un miglio a maestro di questa città. – Sono di recente costruzione destinati a raccogliere le acque medicinali acidule fredde, le quali sgorgano per trasudamento insieme col gas da varie fenditure fra li strati di un schisto argilloso coperto da marna cerulea, sulla di cui superficie appariscono in tempi asciutti delle efflorescenze saline. – Le memorie storiche relative alle sorgenti acidule di Montione non vanno più oltre del secolo XVI, quando il filantropico istituto di Arezzo, denominato la Fraternità, nel 1584, fece conoscere al Consiglio comunitativo la convenienza di prendere un provvedimento per rendere utile l’acqua acetosa e sulfurea di Montione, cui volgarmente davasi il nome di acqua Cedra o Cetra. I rappresentanti municipali aderirono al progetto; il quale per altro restò senza effetto, stante che il Sovrano rescrisse: Non esser tempo allora di parlare dei Bagni. – Poco dopo quest’acqua minera le fu fatta conoscere dal celebre Andrea Cesalpino, che prese occasione di parlarne sino dal 1596, nel suo trattato de Metallicis, dove è paragonata a un fortissimo aceto, usata dai villici dell’agro aretino in luogo di vino, dopo averla allungata con acqua pura.
Non sfuggì essa tampoco alle diligenti ricerche del benemerito Giovanni Targioni Tozzetti, il quale viaggiando in coteste parti, ne osserò due sorgenti separate fra loro dal letto del torrente Castro, una alla base della collinetta di Montione, come la descrisse il Cesalpino, l’altra quasi dirimpetto, presso all’alveo del torrente, dove la vidi emergere io stesso nel 1832.
Altre consimili polle furono scoperte nel 1788 da due deputati dell’Accademia aretina, incaricati di riferire sullo stato dell’acqua minerale di Montione. – Essa fu per la prima volta analizzata nel 1808 dai dottori G. Giulj e A.
Fabbroni di Arezzo. – Nuove, più estese e più precise analisi vennero ripetute da quest’ultimo scenziato nel 1827, epoca in cui egli fece di pubblica ragione la Storia ed analisi dell’Acqua acidula minerale di Montione con un’appendice di varie altre acidule delle vicinanze di Arezzo.
Intanto sotto i fortunati auspici dell’ottimo Ferdinando III i due chimici prenomonati, sino dal 1816, avevano ripreso di mira il vecchio progetto non mai eseguito, quello cioè di allacciare le polle, mentre che procuravasi di discostarle dal letto del fiumicello, e quindi di erigervi un conveniente fabbricato. I predetti lavori vennero effettuati prima del 1819, e quindi per sovrana determinazione, nel 1823, affidata la cura del nuovissimo e già accreditato stabilimento ad una deputazione economica, di cui il Gonfaloniere, il Cancelliere comunitativo, il Rettore dell’Ospedale di Arezzo e l’Autore stesso sig. Fabbroni fecero, e continuano attualmente a far parte.
Caratteri fisici dell’Acqua acidula di Montione.
Temperatura, gr. 13 Réaum.
Colore, leggermente opalino Odore, quasi nullo anche alla sorgente Sapore, fortemente acidulo e alquanto stittico e ferruginoso Gravità specifica, come 1003 a 1000 rapporto all'acqua stillata.
Sostanze gassose contenute nell'acqua di Montione Gas indisciolto o libero in poll. cub. 36 -Acido carbonico p.c. 30 -Ossigene p.c. 01 -Azoto p.c. 05 -Totale poll. cub. 36 Gas disciolto ma non combinato - Gas acido carbonico una volta e mezzo il volume dell'acqua Sostanze solide trovate in 100,000 grani d'Acqua di Montione - Idroclorato di soda, grani 000,009 - Bicarbonato di soda, grani 000,150 - Carbonato di magnesia, grani 000,140 - Carbonato di calce, grani 000,080 - Carbonato di ferro, grani 000,010 - Somma, grani 000,389 -Gas acido carbonico libero, grani 000,296 -Acqua pura con traccia di materia organica e di silice, grani 99,315 -Totale, grani 100,000 L’uso di questi bagni si è trovato da qualche tempo proficuo in vari casi di malattie cutanee, di piaghe croniche e di dolori artritici. – Pertanto avverte saviamente il prelodato Fabbroni, che se nei tempi trapassati vi fosse stato a Montione il comodo dei bagni, l’esperienza avrebbe potuto tramandare alla posterità dei fatti capaci di stabilire la vantaggiosa influenza di queste acque evidentemente acidule e toniche nella cura delle interne malattie.
Situati i bagni di Montione in un luogo di aria costantemente salubre, in favorevole posizione, nel centro di una bellissima vallata accessibile da ogni lato, e presso a una cospicua città, sono queste altrettante prerogative non comuni a tutte le terme, e tali da permettere al malato di profittarne senza assoggettarsi ad incomodi e rischi personali né a privazioni penose. – Vedere AREZZO e MONTIONE.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 222.