BISARNO

(Bisarnum).

Varie località lungo il corso dell’Arno indicavano nei tempi trascorsi con questo nome di Bisarno una biforcazione del fiume, costituente quasi un doppio Arno, col lasciare in mezzo uno spazio di terreno isolato. Alcuni Bisarni da lungo tempo colmati conservano tuttora il loro vocabolo alla contrada, dove per qualche tempo in due alvei diramavasi il fiume.
Uno dei più antichi Bisarni è quello esistito nel Pian di Ripoli, tre miglia sopra a Firenze nel popolo di S. Pietro in Palco, di cui conserva la memoria una parte della pianura fra la chiesa medesima e l’Arno. – Vedere BAGNO a RIPOLI.
Fu celebrato costà, nel mese di gennajo del 1003, un istrumento (prope civitatem Florentiae in populo S. Petri loco Bisarno) da donna Adelasia di Corbizzo degli Uberti, mentre assegnava in dono all’Abazia di Passignano una sua villa posta in Lucardo.
Nello stesso luogo di Bisarno possedeva beni il monastero di S. Miniato al Monte sino dalla sua prima fondazione, siccome lo prova un breve del pontefice Pasquale II del 1110, col quale confermò a quella chiesa i terreni di Bisarno, a partire dal fiume sino alla via pubblica.
Più tardi una deliberazione del Comune di Firenze, pronunziata li 16 luglio 1359, aggiudicò alla badia di S.
Salvi un gran spazio di terreno situato sulla sinistra ripa dell’Arno nei luoghi detti Pigna di Camarzo e Bisarno, porzione dei quali terreni erano nella parrocchia di S.
Miniato al Monte, e parte in quella di S. Piero in Palco (ARCH. DIPL. FIOR. Carte di S. Miniato al Monte, e della Badia di Ripoli).
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 327.