BORGO A CORNACCHIAJA

(Castrum de Rivo Cornoclario).

Borghetto con torre e antichissima pieve nella Valle del Santerno alla base settentrionale dell’Appennino di Firenzuola, nella di cui Comunità e Giurisdizione è situato, due miglia toscane a ponente di Firenzuola, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Giace il medesimo alla destra del fiume Santerno sull’ingresso di un profondo vallone, formato da due sproni dell’Appennino orientale della Futa (Castel Guerrino e Fonte Manziana), per dove si apre un varco dalla Valle del Santerno in quella della Sieve, dove esiste un’antica strada maestra praticata innanzi che la Repubblica fiorentina ordinasse, nel 1361, quella del giogo di Scarparia per scansare l’altra dominata dai potenti Ubaldini signori di Cornacchiaja.
Restano tuttora le vestigie dell’antico selciato di quella via sul dorso do Fonte Manziana, presso al cui varco eravi un albergo, attualmente detto la Cà Bruciata.
Fu in cotesta strada maestra non lungi dal Borgo a Cornacchiaja, dove gli uomini del vicino castello di Castro con altri sgherri degli Ubaldini, nell’anno 1307, affrontarono e misero a tortura, per ordine del cardinale Napoleone Orsini, l’ambasciatore Niccolò Buonvicini, inviato dai Bolognesi in Toscana. (GHERARDACCI, Stor. Bologn.) – Forse a questa stessa via volle riferire Matteo Villani, quando disse, che in coteste parti fu svaligiato dagli Ubaldini un ricco negoziante fiorentino, mentre tornava (anno 1348) da Avignone in patria.
La menzione più antica del Borgo di Cornacchiaja mi parve quella riportata dagli Annalisti Camaldolensi sotto l’anno 995 (20 dicembre), all’occasione di una promessa fatta fra alcuni signori dell’Appennino del Mugello e Rio Cornacchiajo rapporto alla cessione di una porzione del castello e chiesa di Rifredo, delle corti di Frena, di Casanuova e del castello di Rio Cornacchiajo. Un altro istrumento di vendita di beni fu rogato nel 1021 in Castro Rio Cornoclario, Comitatu florentino. Nello steso castello di Rio Cornacchiajo fu stipulato quattro anni dopo (anno 1025) un altro contratto concernente la cessione di vari possessi nel piviere di Cornacchiaja, fatta da un Gherardo di Suarizzo a favore di un figlio di Pagano. (f. degli Ubaldini di Susinana). Il Castello di Rio Cornacchiajo fu aggregato al contado fiorentino nel 1332, allorché quei popoli ebbero i loro primi statuti comunitativi. – Vedere BORDIGNANO e FIRENZUOLA.
La sua pieve di S. Giovanni Batista è di antico padronato nel capitolo della Metropolitana. Essa, innanzi l’erezione del piviere di Firenzuola (1829), era matrice di 10 popoli: 1. S. Giovanni Batista di Firenzuola, prepositura, eretta in pieve nel 1829; 2. S. Bartolommeo alle Valli; 3. S. Jacopo a Castro ; 4. S. Martino a Castro ; 5. S. Matteo al Covigliajo ; 6. S. Michele a Casanuova; 7. S. Maria a Frena, ora del piviere di Firenzuola; 8. S. Maria di Rifredo (ora del piviere di Firenzuola); 9. S. Pietro di Santermo (ora del piviere di Firenzuola); 10. S. Pietro, già Badia di Moscheta (ora del piviere di Firenzuola).
La pieve del Borgo di Cornacchiaja conta 382 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 342.