BRUCIANO

in Val di Cecina.

Villa già Castello sul monte e nella Comunità di Castelnuovo di Cecina, da cui è 2 miglia toscane circa a ponente-libeccio, Giurisdizione di Pomarance, Diocesi di Volterra, Compartimento di Firenze.
Fu signoria dei Pannocchieschi del ramo dei conti d’Elci, alcuni dei quali, nell’aprile del 1247, venderono per lire 500 pisane al Comune di Volterra la quarta parte del castello, borgo e territorio di Bruciano con la sua giurisdizione. Nel 1288, il castello e uomini di Bruciano pagavano di tassa prediale lire 500 allo stesso Comune di Volterra, il quale per convenzione del dì 28 settembre 1422 acquistò dai Conti Niccolò e Aldobrando figli del Conte Andromaco di Aldobrando d’Elci l’intiero territorio, giurisdizione e beni da essi posseduti in Bruciano con lo sborso di fiorini 840 d’oro. (ARCH.
DIPL. FIOR. Com. di Volterra) Il castello di Bruciano è residuato nei ruderi di una rocca, e il suo territorio in una vasta tenuta e casa di campagna della nobile famiglia Ricciarelli di Volterra.
Il poggio di Bruciano posto a levante della strada Regia di Massa Marittima è noto per le mofete che ne infestano il suolo.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 365.