CALBOLI, CALBULO e CALVOLI

nella Valle del Montone in Romagna.

Castello con parrocchia (S.
Michele) situato sulle spalle di Monte Colombo, nella Comunità Giurisdizione e 4 miglia toscane a grecale della Rocca S. Casciano, Diocesi di Bertinoro, Compartimento di Firenze.
Da questo castello presero il titolo i nobili di Calvoli, i quali ebbero una parte attiva nelle guerre di Romagna, ora nemici degli Ordelaffi, spesso dei Malatesta, ora dei Conti Guidi, e quasi sempre amici del governo fiorentino. Fu tra i nobili da Calboli immortalato dall’Alighieri un Ranieri: Questi è Rinier: questi, è il pregio e l’onore Della casa da Calboli, ove nullo Fatto s’è reda poi del suo valore.
(PURGAT. XIV) Siccome per crudeltà e ferocia poco dopo si segnalò quel Folceri da Calboli, potestà di Firenze, un anno dopo l’esilio di Dante (1303), allorché sentenziò numerose condanne ed esecuzioni orribili, onde grande turbazione, immensi mali, e molti scandali n’ebbe la città. (GIO.
VILLANI, Cronic. Fior. lib. VIII, c. 59).
Fra i signori da Calboli che cuoprirono in Firenze l’ufizio di Capitano del popolo fuvvi, nel 1307, un Francesco da Calboli, e nel 1344 un Paoluccio, da cui derivò quel Francesco da Calboli, il quale morendo (anno 1382) lasciò erede il Comune di Firenze di tutti i suoi castelli di Romagna.
Il paese e distretto di Calboli fu eretto in contea dal Gran Duca Giovanni Gastone, che lo concesse nel 1721 con titolo di feudo al Conte Cosimo Merlini, rinnovata l’investitura nel 1738 al medesimo Conte Cosimo, poscia Paolucci.
La parrocchia di S. Michele a Calboli ha 146 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 384.