CALCIONE

in Val di Chiana.

Castello con parrocchia (S.
Pietro) nel piviere, Comunità Giurisdizione e circa 4 miglia toscane a ponente-maestro di Lucignano, Diocesi e Compartimento di Arezzo.
Risiede in un poggio, sotto il quale passa il torrente Foenna fra Monte S. Savino, Gargonza, Palazzuolo e il Poggio di S. Cecilia. Dipende dal popolo di Calcione anche la villa di Modanelle, luoghi entrambi dove, sino dal secolo XI, ebbero podere e giurisdizione i monaci di S. Eugenio presso Siena.
Acquistato Calcione dalla potente famiglia Tolomei di Siena, questa vi eresse nel secolo XIV un palazzo a guisa di castello baronale.
Caduto Calcione con Lucignano in potere della Repubblica fiorentina, questa nel 1473 ne spogliò per confisca Regolino da Campofregoso di Genova, che lo aveva comprato, e nello stesso anno fu venduto ad Angelo Lotteringhi della Stufa di Firenze. Eretto in contea nel 1632, il Gran Duca Ferdinando II ne investì altro individuo di casa Stufa, ai cui discendenti ed eredi venne nel 1738 confermata la stessa contea del Gran Duca Francesco II sino alla legge sull’abolizione dei feudi (anno 1745).
La parrocchia di S. Pietro a Calcione ha 184 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 390.