CALLEMALA, CALLIMALA

(Callis malus) in Val di Paglia.

Borgo che fu nella pendice australe del monte di Radicofani sull’antica strada romana, dove sino dal secolo X esisteva una chiesa sotto il titolo di S. Cristina, di padronato della Badia di S. Salvadore al Mont’Amiata, nelle cui pergamene trovasi spesse volte rammentato il casale o borgata di Callemala.
In questo borgo della diocesi di Chiusi emanò una bolla nel 911 Cristiano vescovo di quella città. (UGHELLI, Ital. Sacr.) Nel 1072 (28 dicembre) il conte Ugo figlio del conte Ranieri, e il conte Ildebrando della consorteria dei Visconti di Campiglia in Val d’Orcia, donarono al monastero Amiatino una corte con terreni posti nel Borgo di Callimala.
Forse allo stesso casale corrisponde il luogo di Mulier Mala, dove possedeva beni il precitato conte Ugo di Ranieri, siccome risulta da due carte della stessa Badia di S. Salvadore, una del dicembre 1071 e l’altra del 1107, nell’ultima delle quali si parla di uno spedale situato a Mulier Mala sulla via Francesca. (ARCH. DIPL. FIOR.
Carte Amiat.) Desso è quello stesso castello di Mala Mulier nominato in un antico Itinerario dei Romèi Irlandesi, nel quale si dichiara che sulla montagna appellata Clemunt (Radicofani) si trova il castello Mala Mulier, dove abitava gente di pessima indole. (ANTOLOGIA di FIRENZE Vol. 8, pag. 528, anno 1823) Nel 1153 i monaci del Montamiata con titolo di enfiteusi cederono al pontefice Eugenio III la metà del castello di Radicofani e del vicino borgo di Callemala. (ARCH.
DIPL.FIOR. Badia Amiat.)
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 396.