CAMPI DEL CHIANTI o DELLA BERARDENGA

nella Valle dell’Ombrone senese.

Castellare nel popolo di S.
Gusmè, già detto, S. Cosimo a Campi, nella Comunità Giurisdizione e circa 4 miglia toscane a settentrione di Castelnuovo Berardenga, Diocesi di Arezzo, Compartimento di Siena.
I ruderi di questa rocca esistono sulla cima del monte dove nasce il fiume Ombrone.
Nel castello di Campi aveva podere sino dal secolo IX il conte Wuinigi di Siena, il quale, (ERRATA : nell’897) nell’867, assegnò parte dei suoi possessi di Campi alla Badia della Berardenga, situata essa pure nella contrada di Campi.
Nel 1176 il castello di Campi fu tolto ai Senesi dalla Repubblica fiorentina, che fino a Brolio, Tornano, e a Campi tentò distendere la sua politica giurisdizione.
Nove anni innanzi (1167) Cristiano vescovo di Magonza Legato imperiale in Toscana per Federigo I, con privilegio dato in Piacenza, concedè la signoria di Campi a Ranieri di Berlinghieri Ricasoli, confermatagli nel 1197 da Arrigo II. (CAMICI, de’March. di Toscana.) Pietro Pettinajo, di cui fece menzione l’Alighieri nel Purgatorio, era nativo di questo castello, ora tutto rovinato. – Vedere BERARDENGA (CAMPI della).
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 417.