CARESTE (S. ANDREA A)
nella Valle del Savio in Romagna,
Comunità e Giurisdizione di Bagno, da cui è 10 miglia toscane a grecale, Diocesi di Sarsina, Compartimento di Firenze.
Risiede sul contrafforte settentrionale del monte Mescolino, alla destra del fosso di S. Biagio, presso il confine del Granducato, e non più di 3 miglia toscane a ponente-maestrale di Sarsina.
Fu uno dei feudi dei Conti Guidi di Bagno, assegnato dalla Repubblica fiorentina nel 1406 a Giovanni Gambacorti, al cui figlio per ribellione venne ritolto, nel 1453, con tutta la signoria di Val di Bagno (AMMIR.
Istor. Fior.) In Careste esisteva un piccolo eremo dei Camaldolensi (S.
Lorenzo in Valle) soppresso dopo la bolla d’Innocenzo X (anno 1652) e riunito alla Badia di S. Maria di Bagno.
La parrocchia di S. Andrea a Careste ha 65 abitanti.
Risiede sul contrafforte settentrionale del monte Mescolino, alla destra del fosso di S. Biagio, presso il confine del Granducato, e non più di 3 miglia toscane a ponente-maestrale di Sarsina.
Fu uno dei feudi dei Conti Guidi di Bagno, assegnato dalla Repubblica fiorentina nel 1406 a Giovanni Gambacorti, al cui figlio per ribellione venne ritolto, nel 1453, con tutta la signoria di Val di Bagno (AMMIR.
Istor. Fior.) In Careste esisteva un piccolo eremo dei Camaldolensi (S.
Lorenzo in Valle) soppresso dopo la bolla d’Innocenzo X (anno 1652) e riunito alla Badia di S. Maria di Bagno.
La parrocchia di S. Andrea a Careste ha 65 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 475.
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