CASTRO dell'Appennino di Firenzuola
nella Valle del Santerno.
Due casali con due parrocchie (S. Jacopo e S.
Martino) nel piviere di Cornacchiaia, Comu nità Giurisdizione e circa 4 miglia toscane a ponente di Firenzuola, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Sono posti a bacìo della valle, uno (S. Martino a Castro) alla destra del fiume, l'altro (S. Jacopo) ala sinistra; questo miglia toscane 1 e 1/2 a grecale, quello miglia toscane 1 e 1/2 a levantedella dogana posta sulla foce della Futa.
Ebbero dominio in Castro al pari che negli altri casali di questo Appennino gli Ubaldini, derivati forse da quel conte Gitizio che insieme con la moglie Cunizza, sino al febbrajo 1085, aveva venduto al conte Tegido del fu pagano, e poi donato alle monache di S. Pietro di Luci in Mugello una parte della villa di Castro, Rio Cornacchiajo, ec.; donazione che confermarono a quelle monache Camaldolensi il pontefice Pasquale II con privilegio del 3 ottobre 1107, e Eugenio III nel 7 febbrajo 1147.
(ANNAL. CAMALD.) Gli uomini di S.Jacopo a Castro, detto eziandio qualche volta al Montale, uniti a quelli di S. Martino al Castro, nel 1292 presero ad enfiteusi per anni 14 i boschi e pascoli dello Stale, stati donati nel 1048 dal conte Guglielmo Bulgharo ai Cistercensi della badia a Settimo. (M.
VILLANI Cronac.) La parrocchia di S. Jacopo a Castro conta 321 abitanti.
La parrocchia di S. Martino a Castro novera 230 abitanti.
Martino) nel piviere di Cornacchiaia, Comu nità Giurisdizione e circa 4 miglia toscane a ponente di Firenzuola, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Sono posti a bacìo della valle, uno (S. Martino a Castro) alla destra del fiume, l'altro (S. Jacopo) ala sinistra; questo miglia toscane 1 e 1/2 a grecale, quello miglia toscane 1 e 1/2 a levantedella dogana posta sulla foce della Futa.
Ebbero dominio in Castro al pari che negli altri casali di questo Appennino gli Ubaldini, derivati forse da quel conte Gitizio che insieme con la moglie Cunizza, sino al febbrajo 1085, aveva venduto al conte Tegido del fu pagano, e poi donato alle monache di S. Pietro di Luci in Mugello una parte della villa di Castro, Rio Cornacchiajo, ec.; donazione che confermarono a quelle monache Camaldolensi il pontefice Pasquale II con privilegio del 3 ottobre 1107, e Eugenio III nel 7 febbrajo 1147.
(ANNAL. CAMALD.) Gli uomini di S.Jacopo a Castro, detto eziandio qualche volta al Montale, uniti a quelli di S. Martino al Castro, nel 1292 presero ad enfiteusi per anni 14 i boschi e pascoli dello Stale, stati donati nel 1048 dal conte Guglielmo Bulgharo ai Cistercensi della badia a Settimo. (M.
VILLANI Cronac.) La parrocchia di S. Jacopo a Castro conta 321 abitanti.
La parrocchia di S. Martino a Castro novera 230 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 618.
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