CETINA, e CETINA VECCHIA

nel Val d'Arno superiore.

Due luoghi nella stessa Comunità, il Casale di Cetina nel popolo di S. Tommaso a Ostina e il villaggio di Cetina Vecchia facente cura sotto il titolo di S. Stefano nel piviere di Cascia, Comunità Giurisdizione e quasi 4 miglia toscane a libeccio -ponente di Reggello, Diocesi di Fiesole, Compartimento di Firenze.
Fu Cetina Vecchia uno dei Comunelli della Lega di Cascia, le vestigie del cui castellare sussistono sopra una collina alla destra dell'Arno, a cavaliere della nuova strada postale aretina.
Questo nome di Cetina e Citina non infrequente in Toscana, rimonta ai secoli barbari. Du Cange suppose, che potesse corrispondere a una conserva o vasca, mentre all'opposto significò, siccome tuttora nelle nostre Maremme la parola cetina equivale, a un campo senz'alberi, dove, fatta la messe, quindi bruciata la stoppia, suol lasciarsi a pastura, o a maggese.
Un istrumento fra i molti posseduti della badia Amiatina, rogato nell'ottobre del'anno 812, tratta del livello dei terreni seminativi, e di una Cetina per il pascolo di animali, situati nella corte di Colonnata, contado di Toscanella. (ARCH. DIPL. FIOR.) La primitiva chiesa parrocchiale di Cetina vecchia risiedeva sul punto culminante del poggio, dove fu la casa torrita di dominio dei nobili Ardimanni di Figline, detti anche da Cetina vecchia, i quali sino dal secolo XIII ne godevano il juspadronato insieme coi mo naci di Montescalari.
Che vi fosse costà un castello lo dichiara un istrumento del 24 giugno, anno 1300, rogato apud Castrum de Cetina vecchia. Nel 1607 fu riedificata in luogo più comodo l'attuale chiesa di S. Stefano a Cetina vecchia, la quale conta 443 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 677.