CHIOSO DI ZERI

sul Monte Rotondo in Val di Magra.

Una delle ville che con Castolio, Piagna, Paretola e Rossano fa parte della parrocchia di S. Medardo a Rossano, nella Comunità e 2 miglia toscane a scirocco di Zeri, Giurisdizione e Diocesi di Pontremoli, Compartimento di Pisa.
Risiede tra le sorgenti del torrente Teglia e quelle del Gordana, sopra uno sprone alpestre che staccasi dall'Appennino di Monte Rotondo presso al giogo che varca nella Val di Vara.
Sebbene l'etimologia di Chioso, come quella di Chiosi di Crespino poco sopra rammentato, ci sembri più naturale derivarla da Chiusa, pure non debbo omettere di qui rammentare un placito emanato, nell'anno 972, nella villa di Gragio sotto un albero di pero dal marchese Oberto conte del palazzo per Ottone I in Italia a favore del monastero di S. Colombano di Bobbio intento a rivendicare alcune selve appartenute a quella badia, fra le quali una posta a Montelungo, e altra denominata del Cerro, dove da tempo antico vi erano stati confitti dei chiodi di ferro. La quale selva confinava da una parte con il luogo di Piscinule que dicitur Pelosa. (MURAT. Ant.
Estens.) Noterò solamente, che i luoghi di Montelungo e di Cerreta conservansi tuttora fra il varco della Cisa e il Monte Gottaro, sul cui fianco orientale esiste il villaggio di Zeri e il laghetto di Peloso, circa 5 miglia toscane a ponente di Pontremoli. – Vedere MONTELUNGO e PONTREMOLI Comunità.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 704.