CICIGLIANO, o CICILIANO
nel Val d’Arno aretino.
Casale con chiesa parrocchiale (S. Romano) suffraganea della pieve maggiore, Giurisdizione Diocesi Compartimento e 2 miglia toscane a settentrione di Arezzo.
Questo casale si trova nominato in una donazione del 941 fatta dai re Ugo e Lotario alla badia di S. Flora a Torrita, la quale vi possedeva terreni, confermati alla medesima con placito tenuto sulla Chiassa nell’anno 970 dal marchese Oberto in presenza dell’imperatore Ottone I. – Fu questo Ciciliano nel numero delle corti asegnate dal G.
C. Ugo alla badia di Capolona, confermatogli dall’imperatore Federigo I con diploma del 1161, ceduto 30 anni dopo, insieme con Capolona, ai conti Guidi dall’imperatore Arrigo VI suo figlio.
È dubbio se il nome Ciciliano derivò da una possessione appartenuta alla gente Cecilia, oppure dal titolare primitivo della chiesa di Ciciliano, che era dedicata a S.
Cecilia.
La parrocchia di S. Romano a Ciciliano conta 264 abitanti.
Questo casale si trova nominato in una donazione del 941 fatta dai re Ugo e Lotario alla badia di S. Flora a Torrita, la quale vi possedeva terreni, confermati alla medesima con placito tenuto sulla Chiassa nell’anno 970 dal marchese Oberto in presenza dell’imperatore Ottone I. – Fu questo Ciciliano nel numero delle corti asegnate dal G.
C. Ugo alla badia di Capolona, confermatogli dall’imperatore Federigo I con diploma del 1161, ceduto 30 anni dopo, insieme con Capolona, ai conti Guidi dall’imperatore Arrigo VI suo figlio.
È dubbio se il nome Ciciliano derivò da una possessione appartenuta alla gente Cecilia, oppure dal titolare primitivo della chiesa di Ciciliano, che era dedicata a S.
Cecilia.
La parrocchia di S. Romano a Ciciliano conta 264 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 731.
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