CINTOJA DI BUTI

nel Val d’Arno inferiore.

Casale che diede il titolo alla chiesa di S. Lorenzo di Cintoja nel piviere di Buti, Comunità Giurisdizione di Vico Pisano, Diocesi e Compartimento di Pisa.
Fu questo casale e sua corte nell’estremo confine della diocesi e contado di Pisa, siccome apparisce dai privilegj imperiali concessi a quella città da Federigo I, da Arrigo VI, Ottone IV, Federigo II e Carlo IV.
Era un possesso dei nobili Upezzinghi di Calcinaja, e dei conti Cadolingi di Fucecchio, eredi probabilmente di quei tre fratelli longobardi pisani, che nel 30 aprile del 780 assegnarono in dote la loro corte di Cintoja alla badia di S. Savino presso Pisa; monastero che per lunga età ebbe il padronato di S. Stefano di Cintoja.
La quale chiesa insieme come quella di S. Lorenzo e di S.
Martino a Cintoja furono confermate agli Upezzinghi dall’imperatore Federigo I, nel 1178, da Ottone IV, nel 1209; e dalla Repubblica di Pisa col trattato del 16 febbrajo 1284, mediante l’amicizia del conte Ugolino della Gherardesca.
Allude a questa Cintoja un fatto d’armi accaduto nel di 22 ottobre 1314, quando i Pisani osteggiando nei contorni di Buti acquistarono per forza la terricciuola di Cintoja, dove uccisero quanti vi si trovarono. (GIO. LELMI, Cron.
Sanminiat.) – Vedere CALCINAJA, BUTI e VICO PISANO.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 738.