CORSANO

in Val d’Arbia.

Villa che ha dato il nome alla vetusta chiesa plebana di S. Giovanni Battista a Corsano, nella Comunità e 4 miglia toscane a ponente di Monteroni, Giurisdizione di Buonconvento, Diocesi e Compartimento di Siena.
Risiede sul fianco di una collina che è un’ultima propagine settentrionale del monte di Casciana del Vescovado, a levante della quale scorre il torrente Fusola.
Nella villa di Corsano ebbe podere sino dal secolo X l’eremo di Montemaggio, assegnatogli nell’anno 963 da Berengario II re d’Italia.
Le cronache senesi di Andrea Dei all’anno 1346 rammentano certo malgarbo che fece in Siena a un cittadino cotal Vivuccio, che fu figliuolo del pievano di Corsano.
Possiede in Corsano una tenuta con villa signorile l’antica prosapia senese dei Buonsignori.
La fabbrica della pieve è di architettura gotico-italica siccome lo indica, oltre la facciata, l’iscrizione scolpita in una colonna che dice, essere stata quella chiesa riedificata e consagrata nel 1189. Essa è piuttosto vasta, e possiede buoni quadri della scuola senese, fra i quali un presepio, e una SS. Annunziata dipinti dal Casolani.
Il pievano di Corsano è capo di un vicariato foraneo, che si estende alle seguenti parrocchie: 1. S. Jacopo a Mugnano; 2. S. Salvatore a Pilli; 3. SS. Salvatore e Anastasio a Bagnaja, con l’annesso de’SS. Quirico e Giulitta alle Stine; 4. S. Andrea a Frontignano, con S.
Biagio a Filetta; 5. S. Giovanni Battista a Campriano; 6.
S. Pietro a Radi; 7. S. Michele a Palombaja e 8. SS. Lucia e Donnino annessa alla pieve.
La parrocchia di S. Giovan Battista a Corsano conta 472 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 806.