CORTE FRIDA o FREDA
(quasi Curtis Fredi) in Val di Pesa.
Vico ridotto ora a un podere nel popolo della pieve di S. Pietro in Bossolo, Comunità Giurisdizione e circa 3 miglia toscane a settentrione di Barberino di Val d’Elsa, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Si ha memoria di questa Corte sino dall’anno 988, quando un conte Gherardo di Gotidio vendè al gran conte Ugo un podere situato in Corte Freda; podere sul quale lo stesso Ugo dieci anni dopo assegnò dei tributi a favore della badia da esso fondata presso Poggibonsi.
Nel principio del secolo XI Ildebrando vescovo di Firenze fondò nel luogo di Corte Freda un oratorio che dedicò a S. Majolo, e quindi, nel 1024, cedè in padronato al monastero di S. Miniato presso Firenze.
Alla stessa età (26 maggio 1020) un tal Pimmone figlio di Tazio alienando una quantità di beni, ne cita alcuni posti in Corte Frida nel piviere di S. Pietro in Bossolo, e in Corte vecchia nel piviere di S. Giusto in Salice nel Chianti. (ARCH. DIPL. FIOR. Badia di Passignano. – LAMI. Mon. Eccl. Flor.)
Si ha memoria di questa Corte sino dall’anno 988, quando un conte Gherardo di Gotidio vendè al gran conte Ugo un podere situato in Corte Freda; podere sul quale lo stesso Ugo dieci anni dopo assegnò dei tributi a favore della badia da esso fondata presso Poggibonsi.
Nel principio del secolo XI Ildebrando vescovo di Firenze fondò nel luogo di Corte Freda un oratorio che dedicò a S. Majolo, e quindi, nel 1024, cedè in padronato al monastero di S. Miniato presso Firenze.
Alla stessa età (26 maggio 1020) un tal Pimmone figlio di Tazio alienando una quantità di beni, ne cita alcuni posti in Corte Frida nel piviere di S. Pietro in Bossolo, e in Corte vecchia nel piviere di S. Giusto in Salice nel Chianti. (ARCH. DIPL. FIOR. Badia di Passignano. – LAMI. Mon. Eccl. Flor.)
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 808.
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