DOMENICO (BORGO S.) a Cortona
in Val di Chiana.
Porta questo nome il subborgo orientale di Cortona, fuori della porta, già detta Pecci-Verandi, poscia di S.
Domenico per ragione della chiesa e convento omonimo, che è situato presso alle mura della città.
É ignota l’epoca precisa e il fondatore della chiesa che diede il nome a questo borgo, sebbene i PP. Predicatori esistessero in Cortona sino dal principio del secolo XIV.
Ciò deducesi da alcune pergamene cortonesi, e specialmente da un breve nel 1324 spedito da Guido Tarlati vescovo di Arezzo alle monache di S. Michele del borgo S. Vincenzio di Cortona, cui concedeva facoltà di vestire l’abito de’frati Domenicani, e di osservare la loro regola. Al quale effetto costituì i religiosi di quell’ordine in suoi vicarj per la direzione spirituale di quelle recluse.
La chiesa di S. Domenico fu demolita in gran parte nel 1553, allorché Cosimo I de’Medici ordinò che si abbattessero i tre borghi di Cortona per fortificare esteriormente la città. Che sebbene i Cortonesi supplicassero quel sovrano, acciocché si lasciassero in piede le chiese suburbane; quando giunse il favorevole rescritto, il convento e il tempio di S. Domenico erano già stati demoliti per metà.
Dopo un lasso di anni i frati Domenicani, rifugiatisi in altro più angusto locale, ottennero dal Gran Duca Ferdinando I di poter riattare l’antica chiesa e convento, dove essi ritornarono nel 1594, e quivi stettero fino alla loro soppressione accaduta nel 1808.
Il quadro dell’altar maggiore di questo tempio diviso in più tabernacoli è opera del Beato Giovanni Angelico da Fiesole; quello della madonna del Rosario è (ERRATA: del Cav. Jacopo Cardi) del Cav. Lodovico Cardi da Cigoli. – Vedere CORTONA.
Fuori da questo borgo trovasi l’antico, ora soppresso monastero di monache Benedettine che portavano il titolo delle Contesse, venute costà da Montemaggio. – Vedere MONTEMAGGIO.
Domenico per ragione della chiesa e convento omonimo, che è situato presso alle mura della città.
É ignota l’epoca precisa e il fondatore della chiesa che diede il nome a questo borgo, sebbene i PP. Predicatori esistessero in Cortona sino dal principio del secolo XIV.
Ciò deducesi da alcune pergamene cortonesi, e specialmente da un breve nel 1324 spedito da Guido Tarlati vescovo di Arezzo alle monache di S. Michele del borgo S. Vincenzio di Cortona, cui concedeva facoltà di vestire l’abito de’frati Domenicani, e di osservare la loro regola. Al quale effetto costituì i religiosi di quell’ordine in suoi vicarj per la direzione spirituale di quelle recluse.
La chiesa di S. Domenico fu demolita in gran parte nel 1553, allorché Cosimo I de’Medici ordinò che si abbattessero i tre borghi di Cortona per fortificare esteriormente la città. Che sebbene i Cortonesi supplicassero quel sovrano, acciocché si lasciassero in piede le chiese suburbane; quando giunse il favorevole rescritto, il convento e il tempio di S. Domenico erano già stati demoliti per metà.
Dopo un lasso di anni i frati Domenicani, rifugiatisi in altro più angusto locale, ottennero dal Gran Duca Ferdinando I di poter riattare l’antica chiesa e convento, dove essi ritornarono nel 1594, e quivi stettero fino alla loro soppressione accaduta nel 1808.
Il quadro dell’altar maggiore di questo tempio diviso in più tabernacoli è opera del Beato Giovanni Angelico da Fiesole; quello della madonna del Rosario è (ERRATA: del Cav. Jacopo Cardi) del Cav. Lodovico Cardi da Cigoli. – Vedere CORTONA.
Fuori da questo borgo trovasi l’antico, ora soppresso monastero di monache Benedettine che portavano il titolo delle Contesse, venute costà da Montemaggio. – Vedere MONTEMAGGIO.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 30.
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