DONNINO (S.) A CASTEL MARTINI
in Val di Nievole.
Villa con chiesa parrocchiale, già ospizio, in mezzo a una tenuta che fu delle RR. possessioni, nella Comunità e 3 miglia a ponente di Lamporecchio, Giurisdizione e 6 miglia a ostro di Serravalle, Diocesi di Sanminiato, una volta di Lucca, Compartimento di Firenze.
É posta presso la gronda orientale del padule di Fucecchio alle falde delle colline che stendonsi dal Monte Albano.
Non mi è noto come questa villa prendesse il nome di Castel Martini; posso solamente dire che la sua chiesa esisteva sino dal secolo XIII, sotto il titolo di S. Donnino a Cerbaja , lungo la strada che guida dal ponte di Nievole a Fucecchio.
Eravi allora a contatto uno spedale di padronato della badia di Buggiano, compreso però nel pievanato della chiesa battesimale di S. Lorenzo a Vajano, da lunga mano traslata col suo titolo nella chiesa di S. Michele a Monte Vettulini, che fu una delle sue filiali. – Vedere VAJANO.
Avvegnaché, nel 1298, il pievano di S. Lorenzo a Vajano mandò un monitorio al prete rettore dello spedale di S.
Donnino di Cerbaja per obbligarlo nel sabato santo a portarsi alla pieve, onde assistere alla benedizione del fonte, e a intervenirvi pure nelle altre solennità dell’anno, compresa quella del titolare della pieve. Contro il qual monitorio il rettore di S. Donnino protestò di appellarsi al pontefice Bonifazio VIII e a Paganello vescovo di Lucca, adducendo per ragione: che lo spedale e chiesa di S.
Donnino a Cerbaja dipendevano, tanto nello spirituale come nel temporale, dall’abate e monaci di Buggiano.
(ARCH. DIPL. FIOR. Cattedrale di Pistoja .) Però poco tempo innanzi lo spedale di S. Donnino a Cerbaja apparteneva ai Conti Guidi; un ramo dei quali nel maggio del 1255, vendé alla Repubblica fiorentina la sua quarta parte del castello di Cerreto con i padronati di varie chiese, fra le quali fu compresa anche la mansione del tempio di Cerbaja , e il bosco di Cerbaja nella giurisdizione di Cerreto. (P. ILDEFONSO. Opera cit. T.
VIII.) Comecché la chiesa di S. Donnino a Castel Martini, già a Cerbaja , si trovi registrata sino dal 1260 nel catalogo delle parrocchie, monasteri e oratorj della diocesi lucchese; e che in quell’epoca fosse compresa nel piviere di Vajano, con la seguente indicazione, Eccl. S. Donnini in territorio Pistoriensi, ciò non ostante non si può dire che sino da allora essa fosse cura d’anime, siccome tale la si trova nel secolo XVI, e segnatamente nella statistica dell’anno 1551, quando il popolo di Castel Martini era composto di sette famiglie con 52 individui. La stessa parrocchia dopo l’erezione della cattedrale di Sanminiato fu unita alla chiesa priora di S. Niccolò a Cecina. Ritornò ad essere cura nell’anno 1782, dopo la R. tenuta di Castel Martini venne alienata alla casa Banchieri di Pistoja, autorizzato con sovrano rescritto dei 3 novembre 1781 alla dotazione della parrocchia di S. Donnino a Castel Martini.
Nel 1833 la parrocchia di S. Donnino a Castel Martini noverava 695 abitanti.
É posta presso la gronda orientale del padule di Fucecchio alle falde delle colline che stendonsi dal Monte Albano.
Non mi è noto come questa villa prendesse il nome di Castel Martini; posso solamente dire che la sua chiesa esisteva sino dal secolo XIII, sotto il titolo di S. Donnino a Cerbaja , lungo la strada che guida dal ponte di Nievole a Fucecchio.
Eravi allora a contatto uno spedale di padronato della badia di Buggiano, compreso però nel pievanato della chiesa battesimale di S. Lorenzo a Vajano, da lunga mano traslata col suo titolo nella chiesa di S. Michele a Monte Vettulini, che fu una delle sue filiali. – Vedere VAJANO.
Avvegnaché, nel 1298, il pievano di S. Lorenzo a Vajano mandò un monitorio al prete rettore dello spedale di S.
Donnino di Cerbaja per obbligarlo nel sabato santo a portarsi alla pieve, onde assistere alla benedizione del fonte, e a intervenirvi pure nelle altre solennità dell’anno, compresa quella del titolare della pieve. Contro il qual monitorio il rettore di S. Donnino protestò di appellarsi al pontefice Bonifazio VIII e a Paganello vescovo di Lucca, adducendo per ragione: che lo spedale e chiesa di S.
Donnino a Cerbaja dipendevano, tanto nello spirituale come nel temporale, dall’abate e monaci di Buggiano.
(ARCH. DIPL. FIOR. Cattedrale di Pistoja .) Però poco tempo innanzi lo spedale di S. Donnino a Cerbaja apparteneva ai Conti Guidi; un ramo dei quali nel maggio del 1255, vendé alla Repubblica fiorentina la sua quarta parte del castello di Cerreto con i padronati di varie chiese, fra le quali fu compresa anche la mansione del tempio di Cerbaja , e il bosco di Cerbaja nella giurisdizione di Cerreto. (P. ILDEFONSO. Opera cit. T.
VIII.) Comecché la chiesa di S. Donnino a Castel Martini, già a Cerbaja , si trovi registrata sino dal 1260 nel catalogo delle parrocchie, monasteri e oratorj della diocesi lucchese; e che in quell’epoca fosse compresa nel piviere di Vajano, con la seguente indicazione, Eccl. S. Donnini in territorio Pistoriensi, ciò non ostante non si può dire che sino da allora essa fosse cura d’anime, siccome tale la si trova nel secolo XVI, e segnatamente nella statistica dell’anno 1551, quando il popolo di Castel Martini era composto di sette famiglie con 52 individui. La stessa parrocchia dopo l’erezione della cattedrale di Sanminiato fu unita alla chiesa priora di S. Niccolò a Cecina. Ritornò ad essere cura nell’anno 1782, dopo la R. tenuta di Castel Martini venne alienata alla casa Banchieri di Pistoja, autorizzato con sovrano rescritto dei 3 novembre 1781 alla dotazione della parrocchia di S. Donnino a Castel Martini.
Nel 1833 la parrocchia di S. Donnino a Castel Martini noverava 695 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 34.
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