ELENA (S.)

in BALANO, nella Valle dell’Orcia.

Vico con due cappelle (S. Salvatore e S. Elena) da molti secoli distrutto. È rammentato in alcune membrane appartenute alla badia di S. Salvatore sul Montamiata; fra le quali una dell’anno 821 scritta nel mese di giugno in Balano. È un istrumento relativo alla rinnovazione e conferma di un contratto livellario di una casa con un pezzo di vigna che il prete Walcari rettore dell’oratorio di S. Salvatore posto in Balano aveva comprato in Citigliano territorio senese.
L’altro documento, del maggio 828, fu rogato a S. Elena in Balano, vico che dichiarasi situato nel territorio senese.
È un giudicato pronunziato da Pietro diacono figlio del fu Barbolano Sculdascio di Arezzo delegato da Lamberto vescovo Aretino per terminare una controversia insorta tra il monastero del Monte Amiata da una, e Aliperto prete e rettore di S. Donato di Citigliano , per conto della sua chiesa, dall’altra parte, a motivo di due pezzi di terra con vigna posti nel casale denominato Balano (BRUNETTI.
Codice Diplomatico. Vol. II. p. 1.) – Vedere Asso (S. Donato ad.)
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 52.