FABIO, FABBIO
(Fabium, Flabium) nella Valle del Bisenzio.
Casale con parrocchia (S. Martino) filiale della pieve de’SS. Vito e Modesto a Soffignano, Comunità Giurisdizione e circa 4 miglia toscane a settentrione- grecale di Prato, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Questo casale, che fu una delle 45 ville dell’antico contado di Prato, giace in costa sulla riva sinistra del fiume Bisenzio e sul fianco occidentale del monte della Calvana .
Se le etimologie non fossero troppo incerte, e che talvolta non si trovasse in antiche casate scritto Flabium invece di Fabium, si potrebbe attribuire a questo luogo la derivazione stessa che fu data a Fabiano e a Fabiana.
Esistono in questa parrocchia alcune case di campagna di cittadini Pratesi, fra le quali si conta quella della famiglia Bizzocchi, già patrona della chiesa di Fabio, che rinunziò nel 1787 alla mensa arcivescovile di Firenze.
La memoria superstite più vetusta, che rammenta la corte di Fabio, o Flabio, risale al mese di aprile dell’anno 1024, quando il vescovo Ildebrando donò, o piuttosto confermò al monastero di S. Miniato al Monte sopra Firenze, fra le altre cose, la corte di Fabio, quae est infra territorium de plebe S. Joannis sita Sufignano, una cum ecclesia in honorem S. Petri sita in loco, qui dicitur Cavaldinus etc.
(LAMI. Mon. Eccl. Flor.) Fra le carte che riferiscono alla cura di Fabio, meritevole di essere qui rammentate, avvenne una del dì 18 maggio 1230 riguardante la vendita di una casa posta nella Terra di Prato dentro le cerchie antiche nel borgo di Palazzuolo, con la mallevadoria del prete rettore di S. Martino a Fabio del piviere di Soffignano; e l’altra del 18 luglio 1486 concernente la rinunzia fatta dal sacerdote Bartolommeo Saccenti di Pupigliano della rettoria di S. Martino a Fabio davanti a Rinaldo Orsini arcivescovo di Firenze, che investì tosto della stessa chiesa di Fabio il chierico ser Lutto di Bartolommeo da Prato. (ARCH. DIPL. FIOR..
Badia di Vajano. – MORENI. Memor. della Basil.
Laurens.) La parrocchia di S. Martino a Fabio conta 94 abitanti.
Questo casale, che fu una delle 45 ville dell’antico contado di Prato, giace in costa sulla riva sinistra del fiume Bisenzio e sul fianco occidentale del monte della Calvana .
Se le etimologie non fossero troppo incerte, e che talvolta non si trovasse in antiche casate scritto Flabium invece di Fabium, si potrebbe attribuire a questo luogo la derivazione stessa che fu data a Fabiano e a Fabiana.
Esistono in questa parrocchia alcune case di campagna di cittadini Pratesi, fra le quali si conta quella della famiglia Bizzocchi, già patrona della chiesa di Fabio, che rinunziò nel 1787 alla mensa arcivescovile di Firenze.
La memoria superstite più vetusta, che rammenta la corte di Fabio, o Flabio, risale al mese di aprile dell’anno 1024, quando il vescovo Ildebrando donò, o piuttosto confermò al monastero di S. Miniato al Monte sopra Firenze, fra le altre cose, la corte di Fabio, quae est infra territorium de plebe S. Joannis sita Sufignano, una cum ecclesia in honorem S. Petri sita in loco, qui dicitur Cavaldinus etc.
(LAMI. Mon. Eccl. Flor.) Fra le carte che riferiscono alla cura di Fabio, meritevole di essere qui rammentate, avvenne una del dì 18 maggio 1230 riguardante la vendita di una casa posta nella Terra di Prato dentro le cerchie antiche nel borgo di Palazzuolo, con la mallevadoria del prete rettore di S. Martino a Fabio del piviere di Soffignano; e l’altra del 18 luglio 1486 concernente la rinunzia fatta dal sacerdote Bartolommeo Saccenti di Pupigliano della rettoria di S. Martino a Fabio davanti a Rinaldo Orsini arcivescovo di Firenze, che investì tosto della stessa chiesa di Fabio il chierico ser Lutto di Bartolommeo da Prato. (ARCH. DIPL. FIOR..
Badia di Vajano. – MORENI. Memor. della Basil.
Laurens.) La parrocchia di S. Martino a Fabio conta 94 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 82.
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