FARNETA nel Val d’Arno casentinese

Piccolo casale, già castello con parrocchia (S. Stefano) attualmente unita a quella di S. Niccolò a Soci, piviere di Partina, Comunità Giurisdizione, e quasi 4 miglia toscane a grecale di Bibbiena, Diocesi e Compartimento di Arezzo.
Risiede sui colli che separano le acque dell’Archiano da quelle del torrente Sova.
Era di proprietà de’Conti Guidi ancora quando un loro fittuario, nel 1034, rassegnava all’abate del monastero di S. Fedele a Strumi tuttociò che teneva a livello in Farneta di dominio diretto del conte Guido di Battifolle.
(CAMICI.) In realtà quei dinasti ebbero signoria in Farneta sino all’anno 1359, allorchè Marco figliuolo di Galeotto de’conti Guidi, padrone di Soci e di Farneta, rimise sé stesso e le cose sue liberamente alla Repubblica fiorentina; dalla quale fu ribadito, e datogli cinquemiladuecento fiorini d’oro così per conto di Soci e della villa di Farneta, come anche per le ragioni che egli aveva nel Castel San Niccolò, nei popoli di Vado, di Garliano e di Cetica.
Alla quale rinunzia e alienazione prestò il dovuto consenso la sua donna, Margherita di Benuccio Salimbeni di Siena. (MATT. VILLANI. Cronic. AMMIR. Istor.
Fior.) – Vedere CASTEL SAN NICCOLO’ e SOCI.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 95.