FERCOLE (POGGIO DI)
nella Valle dell’Ombrone senese.
Poggio dove fu un casale noto attualmente per un buon albergo sulla strada Regia grossetana, a mezza strada fra Siena e Grosseto, nella parrocchia di S, Donato a Casale di Pari, Comunità a circa 12 miglia a settentrione di Campagnatico, Giurisdizione e 2 miglia a libeccio di Pari, Diocesi e Compartimento di Grosseto.
Era il poggio di Fercole nei possessi della vicina soppressa badia Ardenghesca, il di cui abate col consenso dei suoi monaci, nel 21 dicembre 1240, concedi a enfiteusi a Ventura di Pepone e suoi eredi tutta la possessione sul poggio di Fercole per l’annuo canone di soldi 10 di moneta senese, e dopo 25 anni nel giorno medesimo (21 dicembre 1265) lo stesso abate alienò a Pietro di Scotto fra le altre servitù, pigioni e affitti, che si pagavano alla badia Ardenghesca, anche quelle dovute dagli abitanti della villa e poggio di Fercole. – Che poi costà di buon’ora fosse aperta un’osteria, vien dichiarato da un altro contratto della stessa provenienza del 1471, dopo che i diritti e beni della badia Ardenghesca dal pontefice Eugenio IV furono concessi ai monaci Agostiniani Scopetini di S. Maria degli Angeli di Siena. I quali ultimi, nel dì 9 novembre di detto anno diedero ad affitto per tre anni a due fratelli figli di Santi di Meo di Civitella un albergo con orto posto nella corte di S.
Lorenzo d’Ardenghesca, nel luogo denominato il Poggio a Fercole, per l’annuo canone di lire 100. (ARCH. DIPL.
FIOR. Carte del monastero di S. Maria degli Angeli a Siena).
Era il poggio di Fercole nei possessi della vicina soppressa badia Ardenghesca, il di cui abate col consenso dei suoi monaci, nel 21 dicembre 1240, concedi a enfiteusi a Ventura di Pepone e suoi eredi tutta la possessione sul poggio di Fercole per l’annuo canone di soldi 10 di moneta senese, e dopo 25 anni nel giorno medesimo (21 dicembre 1265) lo stesso abate alienò a Pietro di Scotto fra le altre servitù, pigioni e affitti, che si pagavano alla badia Ardenghesca, anche quelle dovute dagli abitanti della villa e poggio di Fercole. – Che poi costà di buon’ora fosse aperta un’osteria, vien dichiarato da un altro contratto della stessa provenienza del 1471, dopo che i diritti e beni della badia Ardenghesca dal pontefice Eugenio IV furono concessi ai monaci Agostiniani Scopetini di S. Maria degli Angeli di Siena. I quali ultimi, nel dì 9 novembre di detto anno diedero ad affitto per tre anni a due fratelli figli di Santi di Meo di Civitella un albergo con orto posto nella corte di S.
Lorenzo d’Ardenghesca, nel luogo denominato il Poggio a Fercole, per l’annuo canone di lire 100. (ARCH. DIPL.
FIOR. Carte del monastero di S. Maria degli Angeli a Siena).
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 102.
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