FILICCIONE o FILICIONE
in Val di Sieve.
Castello da molto tempo distrutto, comecchè non abbia cambiato questo con l’antico vocabolo di Filicino. Da esso prese il distintivo un ramo della ricca e potente famiglia degli Ubaldini nel Mugello.
La storia fiorentina rammenta all’anno 1280 i castelli di Filiccione, Montaguto e Ampinana, posti tutti alla sinistra del fiume Sieve, all’occasione della pace fra i Guelfi e Ghibellini festeggiata in Firenze sulla piazza vecchia di S.
Maria Novella per le cure del cardinale Lutino.
Uno degli Ubaldini di cotesto ramo fu quel Geri del già Ugolino da Filiccione, al quale la Signorìa di Firenze sborsò 1800 fiorini d’oro, e altrettanta somma pagò a Francesco del cavaliere Ugolino da Senni per la vendita da essi fatta anche a nome degli altri fratelli del castello di Mont’Accianico, mentre l’oste della Repubblica (l’anno 1306) lo stringeva di assedio, e poneva i fondamenti della Terra di Scarperìa per servire di battifolle.
La storia fiorentina rammenta all’anno 1280 i castelli di Filiccione, Montaguto e Ampinana, posti tutti alla sinistra del fiume Sieve, all’occasione della pace fra i Guelfi e Ghibellini festeggiata in Firenze sulla piazza vecchia di S.
Maria Novella per le cure del cardinale Lutino.
Uno degli Ubaldini di cotesto ramo fu quel Geri del già Ugolino da Filiccione, al quale la Signorìa di Firenze sborsò 1800 fiorini d’oro, e altrettanta somma pagò a Francesco del cavaliere Ugolino da Senni per la vendita da essi fatta anche a nome degli altri fratelli del castello di Mont’Accianico, mentre l’oste della Repubblica (l’anno 1306) lo stringeva di assedio, e poneva i fondamenti della Terra di Scarperìa per servire di battifolle.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 146.
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