FORCOLE, FORCOLI
(Castrum Furcolae) in Val d'Era.
– Villaggio con più borgate e case di delizia, dal di cui territorio prendevano il titolo 3 chiese (S. Andrea, S.
Martino e S. Frediano) da lunga mano riunite all'attuale prioria di S. Frediano a Forcole, nell'antico piviere di S.
Gervasio, ora nel Caposesto e quattro miglia toscane a ponente di Palaja, Comunità e Giurisdizione medesima, Diocesi di Sanminiato, una volta di Lucca, Compartimento di Pisa.
Le parrocchie e le ville di Forcole risiedono sopra piagge cretose lungo la ripa destra del fiume Era e del torrente Roglio che ne corrodono la base, aventi dirimpetto i villaggi di Capannoli e di Solaja che sono alla sinistra del fiume predetto.
La storia di Forcoli ci si presenta alquanto complicata per la pluralità dei dinasti che ivi tennero Giurisdizione e dominio ad un tempo istesso. – Avvegnachè nel secolo XI possedevano Forcoli i discendenti del march. Oberto autor delle dinastie Estensi e Malaspina, dei march. Pallavicini di Lombardia, e dei march. di Massa e di Livorno. Uno dei quali discendenti (il march. Alberto del fu marchese Obizo) con istrumento celebrato li 3 febbrajo del 1061 in Casal maggiore sul Pò, offrì in dono alla badia di S.
Michele a Poggio Marturi (Poggibonsi) la porzione delle corti, castella e territorj appartenuti al di lui genitore nei contadi di Lucca, di Pisa e di Volterra; fra le quali possessioni ivi si specificano quelle di Capannoli, e di Forcole in Val d'Era, di Cesano nel Val d'Arno pisano, ec.
Posteriormente i cenobiti di Poggibonsi, e per essi il loro abate Ridolfo, con atto stipulato nella ch. di S. Maria di Casole, nel dì 4 settembre del 1129, alienò a Ruggeri arcivescovo di Pisa per soldi 3540 tutte le possessioni che quella badia contava di avere nelle territorio pisano, designando per confine, da Capannoli e sino all'Arno e di là sino al mare.
Lo stesso arcivescovo Ruggeri tre anni innanzi (9 settembre 1126) per lire ottanta lucchesi aveva acquistato in copra da Guido Malaparte figlio di altro Guido, e da Galiana sua moglie, il castello e il borgo di Forcole con le sue pendici e distretto, il tutto nei seguenti confini; cioè, a levante serviva di termine il torrente Alica, a ostro il fiume Era un sino al mulino di Maltempo, e dal lato di occid. il rivo di Tregiaja . Quindi un nipote del suddetto Guido, stando in Strido, nell'anno 1153 vendè a Gregorio vesc. di Lucca la sua terza parte del castello, poggio e borgo di Forcole, pervenutagli di ragione nelle divise fatte tra esso Guido e Ranieri zio materno, e tra i figli del fu Malaparte suo zio paterno. Dodici anni innanzi di tale alienazione di Forcole al vescovo di Lucca, un conte Guido, figlio del fu conte Ugo della Gherardesca, aveva posto sè e i suoi feudi sotto l'accomandigia degli arcivescovi e consoli di Pisa, promettendo di difendere e mantenere a favore della chiesa maggiore, non chè della città di Pisa, tutto ciò che il C. Guido Malaparte e Galiana sua moglie avevano posseduto nel castello di Forcole e suo distretto.
Ecco pertanto due vescovi (il lucchese e il pisano) entrati ciascuno al possesso di una porzione del castello e distretto di Forcole, per alienazioni fatte dai loro antichi dinasti.
Infatti nei diplomi concessi dagl’imp. Ottone IV (14 dicembre 1209) e Carlo IV (15 febbrajo 1355) fu confermata ai vescovi di Lucca partem castri et curtis, quod vocatur Forcule cum suis pertinentiis, podio videlicet S. Martini, cum silvis, pratis, etc.
Ciò non ostante il possesso reale e la Giurisdizione civile di Forcole sino da quel secolo spettava alla Rep. di Pisa, come quella che teneva guardie e caporale in quel castello, che posteriormente, essendo caduto in rovina venne convertito in una casa di campagna.
Nel 1285 il castello di Forcole fu tolto al Comune di Pisa dai fiorentini che costà tennero per qualche tempo una piccola guarnigione, assoldata dagli Upezzinghi ribelli pisani. – Nel 1362, essendosi riaccesa la guerra tra le due repubbliche, l'oste de’fiorentini capitanata dal march.
Bonifazio Lupi di Soragna assalì e diede il guasto in Val d'Era e circa 30 tra villaggi e castella dei Pisani, fra i quali fuvvi il borgo sottostante al castello di Forcole, denominato allora il Mercatale. Ma tanto l'uno che l'altro luogo, nel 1406 si assoggettò alla Rep. di Firenze contemporaneamente a tutti gli altri paesi dell'antico contado pisano.
La villa signorile di Forcole, situata nel luogo dove fu il castello, appartenne a varie famiglie patrizie pisane, la prima delle quali fu quella degli Upezzinghi, e poscia l'altra del Torto. Da esse la villa e tenuta di Forcole entrò nelle famiglie del Mosca e del Borgo pur nobili pisane, sino a che nel 1811 acquistata in compra dal C. Giuseppe Conti, questi rialzò dai fondamenti un nuovo palazzo con un ponte per avere un più facile accesso dalla parte della collina che gli stà dal lato di settentrione; al che aggiunse un vago giardino inglese il di lui figlio, il principe Don Cosimo Conti.
Fa parte del distretto e del popolo di Forcole la villa di Montachita della casa Landucci di Pisa, situata sulla cima di una collina cretosa mezzo miglio a settentrione di quella di Forcole.
La parrocchia di S. Frediano a Forcole o Forcoli conta 772 abitanti.
Martino e S. Frediano) da lunga mano riunite all'attuale prioria di S. Frediano a Forcole, nell'antico piviere di S.
Gervasio, ora nel Caposesto e quattro miglia toscane a ponente di Palaja, Comunità e Giurisdizione medesima, Diocesi di Sanminiato, una volta di Lucca, Compartimento di Pisa.
Le parrocchie e le ville di Forcole risiedono sopra piagge cretose lungo la ripa destra del fiume Era e del torrente Roglio che ne corrodono la base, aventi dirimpetto i villaggi di Capannoli e di Solaja che sono alla sinistra del fiume predetto.
La storia di Forcoli ci si presenta alquanto complicata per la pluralità dei dinasti che ivi tennero Giurisdizione e dominio ad un tempo istesso. – Avvegnachè nel secolo XI possedevano Forcoli i discendenti del march. Oberto autor delle dinastie Estensi e Malaspina, dei march. Pallavicini di Lombardia, e dei march. di Massa e di Livorno. Uno dei quali discendenti (il march. Alberto del fu marchese Obizo) con istrumento celebrato li 3 febbrajo del 1061 in Casal maggiore sul Pò, offrì in dono alla badia di S.
Michele a Poggio Marturi (Poggibonsi) la porzione delle corti, castella e territorj appartenuti al di lui genitore nei contadi di Lucca, di Pisa e di Volterra; fra le quali possessioni ivi si specificano quelle di Capannoli, e di Forcole in Val d'Era, di Cesano nel Val d'Arno pisano, ec.
Posteriormente i cenobiti di Poggibonsi, e per essi il loro abate Ridolfo, con atto stipulato nella ch. di S. Maria di Casole, nel dì 4 settembre del 1129, alienò a Ruggeri arcivescovo di Pisa per soldi 3540 tutte le possessioni che quella badia contava di avere nelle territorio pisano, designando per confine, da Capannoli e sino all'Arno e di là sino al mare.
Lo stesso arcivescovo Ruggeri tre anni innanzi (9 settembre 1126) per lire ottanta lucchesi aveva acquistato in copra da Guido Malaparte figlio di altro Guido, e da Galiana sua moglie, il castello e il borgo di Forcole con le sue pendici e distretto, il tutto nei seguenti confini; cioè, a levante serviva di termine il torrente Alica, a ostro il fiume Era un sino al mulino di Maltempo, e dal lato di occid. il rivo di Tregiaja . Quindi un nipote del suddetto Guido, stando in Strido, nell'anno 1153 vendè a Gregorio vesc. di Lucca la sua terza parte del castello, poggio e borgo di Forcole, pervenutagli di ragione nelle divise fatte tra esso Guido e Ranieri zio materno, e tra i figli del fu Malaparte suo zio paterno. Dodici anni innanzi di tale alienazione di Forcole al vescovo di Lucca, un conte Guido, figlio del fu conte Ugo della Gherardesca, aveva posto sè e i suoi feudi sotto l'accomandigia degli arcivescovi e consoli di Pisa, promettendo di difendere e mantenere a favore della chiesa maggiore, non chè della città di Pisa, tutto ciò che il C. Guido Malaparte e Galiana sua moglie avevano posseduto nel castello di Forcole e suo distretto.
Ecco pertanto due vescovi (il lucchese e il pisano) entrati ciascuno al possesso di una porzione del castello e distretto di Forcole, per alienazioni fatte dai loro antichi dinasti.
Infatti nei diplomi concessi dagl’imp. Ottone IV (14 dicembre 1209) e Carlo IV (15 febbrajo 1355) fu confermata ai vescovi di Lucca partem castri et curtis, quod vocatur Forcule cum suis pertinentiis, podio videlicet S. Martini, cum silvis, pratis, etc.
Ciò non ostante il possesso reale e la Giurisdizione civile di Forcole sino da quel secolo spettava alla Rep. di Pisa, come quella che teneva guardie e caporale in quel castello, che posteriormente, essendo caduto in rovina venne convertito in una casa di campagna.
Nel 1285 il castello di Forcole fu tolto al Comune di Pisa dai fiorentini che costà tennero per qualche tempo una piccola guarnigione, assoldata dagli Upezzinghi ribelli pisani. – Nel 1362, essendosi riaccesa la guerra tra le due repubbliche, l'oste de’fiorentini capitanata dal march.
Bonifazio Lupi di Soragna assalì e diede il guasto in Val d'Era e circa 30 tra villaggi e castella dei Pisani, fra i quali fuvvi il borgo sottostante al castello di Forcole, denominato allora il Mercatale. Ma tanto l'uno che l'altro luogo, nel 1406 si assoggettò alla Rep. di Firenze contemporaneamente a tutti gli altri paesi dell'antico contado pisano.
La villa signorile di Forcole, situata nel luogo dove fu il castello, appartenne a varie famiglie patrizie pisane, la prima delle quali fu quella degli Upezzinghi, e poscia l'altra del Torto. Da esse la villa e tenuta di Forcole entrò nelle famiglie del Mosca e del Borgo pur nobili pisane, sino a che nel 1811 acquistata in compra dal C. Giuseppe Conti, questi rialzò dai fondamenti un nuovo palazzo con un ponte per avere un più facile accesso dalla parte della collina che gli stà dal lato di settentrione; al che aggiunse un vago giardino inglese il di lui figlio, il principe Don Cosimo Conti.
Fa parte del distretto e del popolo di Forcole la villa di Montachita della casa Landucci di Pisa, situata sulla cima di una collina cretosa mezzo miglio a settentrione di quella di Forcole.
La parrocchia di S. Frediano a Forcole o Forcoli conta 772 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 324.
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