GARGONZA
in Val di Chiana.
â Castelletto in parte smantellato, dal quale prende il titolo la ch. plebana deâSS. Tiburzio e Susanna nella ComunitĂ Giurisdizione e quasi 4 miglia toscane a maestro del Monte San Savino, Diocesi e Compartimento di Arezzo.
Ă posto sopra un risalto di poggio alle falde orientali del monte di Palazzuolo, fra la strada Regia dâArezzo a Siena, e la fiumana dellâEsse di Monte San Savino. â Esso offre gli avanzi di mura e porte castellane con torre ed edifizj interni ad uso attualmente di una fattoria del marchese Corsi di Firenze.
Non posso dare indicazioni migliori del fabbricato di Gargonza, per quanto mi vi recassi con la speranza di visitarlo, stantechè il villico che lâabita, per un tratto di scortesia straordinaria in Toscana, la sera del 19 settembre 1831, ricusandomi alloggio, non volle che io potessi dire di avere passato una notte lĂ dove è fama che un dĂŹ capitasse Dante Alighieri.
Avvegnachè il castello di Gargonza è celebre per la congrega tenutavi nel 1304 dai Ghibellini di Firenze e di Arezzo, fra i quali si crede che fosse lâesule poeta.
FĂš Gargonza uno dei castelli degli Ubertini, preso nel 1285 dagli Aretini uniti ai Ghibellini fuoriusciti di Siena sotto il comando del vescovo Guglielmino di Arezzo. â (ANDR. DEI, Cronic. Senes.).
Nel 1307 lâesercito deâFiorentini, capitanato dal loro potestĂ mess. Ferrantino deâMalatesti, dopo aver prese agli Aretini e agli Ubertini molte castella in Val dâAmbra, erasi accampato davanti a Gargonza preparando le macchine per abbatterne le mura; e sarebbe caduto, se non veniva divertito di lĂ lâesercito assalitore per uno strattagemma del cardinal Napoleone Orsini Legato pontificio e direttore della guerra contro i Fierentini.
Avvegnachè, nel tempo che egli faceva sparger voce di un occulto trattato per avere la cittĂ di Firenze, si partĂŹ con tutte le sue genti da Arezzo, e tenendo la via del Casentino, mostrava sopra Romena di voler scendere verso Firenze per il varco della Consuma; la qual cosa venuta a notizia dei cittadini châ erano restati a casa mise in tutti grandissimo spavento, onde la Signoria fece scrivere con grandissima fretta al campo, che lasciando Gargonza lâarmata accorresse a soccorrere la patria posta in pericolo: e nella medesima sera le genti che erano allâassedio si levarono di lĂ , abbandonando il paese con gran confusione. â (G. VILLANI Cronica Lib. VIII. cap.
86. â AMMIRAT. Istor. fior. Lib. IV.) Nel 1381, ai 29 novembre il milite mess. Gio.vanni del fu Azzone degli Ubertini, a nome suo e dei consorti, vendè ai Nove governatori di Siena per il prezzo di 4000 fiorini dâoro il castello di Gargonza con la giurisdizione, distretto e col giuspadronato della chiesa e castello di Palazzuolo: sicchè Agnolo di Ghino sindaeo della Rep. di Siena ne prese tosto il possesso. (ARCH. DIPL. SEN. Kaleffo nero).
Ma quattrâanni dopo i Fiorentini e i Senesi disputandosi la preda fatta sugli Aretini per conto delle castella di Val di Chiana fu risoluto da ambe le parti di rimettere la questione di Lucignano allâarbitrio dei Bolognesi, e che intanto i Senesi dovessero ristituire alla Rep. fior. il Monte San Savino, Palazzuolo, Gargonza e San Pancrazio; i quali paesi vennero consegnati nel dĂŹ 6 ottobre 1385 a Lotto Castellani sindaco della Rep.
fiorentina.
Sennonchè alcuni fra i castelli prenominati, dopo qualche tempo avendo dati forti indizii di ribellione, per decreto della Signoria di Firenze, nel 1433, fu ordinato di atterrarne le mura, tra le quali quelle del castello di Gargonza. (AMMIR. Istor. fior. Lib. XV e XX).
Rimase però in piedi con un avanzo di mura la torre o cassero di Gargonza, quello che tuttora si vede, e che il governo fiorentino ritenne sino allâanno 1545, epoca in cui i capitani di Parte Guelfa, con istrumento del 27 febbrajo 1546 stile comune, diedero a livello con il fabbricato di Gargonza lâannesso distretto a Luigi Lotteringhi della Stufa e suoi eredi, gravandolo però di un annuo censo di lire due da pagarsi alla comunitĂ del Monte San Savino per lâuso della torre di Gargonza. Il qual onere con deliberazione fatta dal magistrato civico del Monte San Savino, nellâanno 1727 passò nel march.
Corsi di Firenze acquirente della tenuta e del castellare, ora fattoria di Gargonza.
La chiesa deâSS. Tiburzio e Susanna a Gargonza anticamente era filiale della pieve del Monte S. Savino.
Essa nel 1833 contava una popolazione di 564 abitanti.
Ă posto sopra un risalto di poggio alle falde orientali del monte di Palazzuolo, fra la strada Regia dâArezzo a Siena, e la fiumana dellâEsse di Monte San Savino. â Esso offre gli avanzi di mura e porte castellane con torre ed edifizj interni ad uso attualmente di una fattoria del marchese Corsi di Firenze.
Non posso dare indicazioni migliori del fabbricato di Gargonza, per quanto mi vi recassi con la speranza di visitarlo, stantechè il villico che lâabita, per un tratto di scortesia straordinaria in Toscana, la sera del 19 settembre 1831, ricusandomi alloggio, non volle che io potessi dire di avere passato una notte lĂ dove è fama che un dĂŹ capitasse Dante Alighieri.
Avvegnachè il castello di Gargonza è celebre per la congrega tenutavi nel 1304 dai Ghibellini di Firenze e di Arezzo, fra i quali si crede che fosse lâesule poeta.
FĂš Gargonza uno dei castelli degli Ubertini, preso nel 1285 dagli Aretini uniti ai Ghibellini fuoriusciti di Siena sotto il comando del vescovo Guglielmino di Arezzo. â (ANDR. DEI, Cronic. Senes.).
Nel 1307 lâesercito deâFiorentini, capitanato dal loro potestĂ mess. Ferrantino deâMalatesti, dopo aver prese agli Aretini e agli Ubertini molte castella in Val dâAmbra, erasi accampato davanti a Gargonza preparando le macchine per abbatterne le mura; e sarebbe caduto, se non veniva divertito di lĂ lâesercito assalitore per uno strattagemma del cardinal Napoleone Orsini Legato pontificio e direttore della guerra contro i Fierentini.
Avvegnachè, nel tempo che egli faceva sparger voce di un occulto trattato per avere la cittĂ di Firenze, si partĂŹ con tutte le sue genti da Arezzo, e tenendo la via del Casentino, mostrava sopra Romena di voler scendere verso Firenze per il varco della Consuma; la qual cosa venuta a notizia dei cittadini châ erano restati a casa mise in tutti grandissimo spavento, onde la Signoria fece scrivere con grandissima fretta al campo, che lasciando Gargonza lâarmata accorresse a soccorrere la patria posta in pericolo: e nella medesima sera le genti che erano allâassedio si levarono di lĂ , abbandonando il paese con gran confusione. â (G. VILLANI Cronica Lib. VIII. cap.
86. â AMMIRAT. Istor. fior. Lib. IV.) Nel 1381, ai 29 novembre il milite mess. Gio.vanni del fu Azzone degli Ubertini, a nome suo e dei consorti, vendè ai Nove governatori di Siena per il prezzo di 4000 fiorini dâoro il castello di Gargonza con la giurisdizione, distretto e col giuspadronato della chiesa e castello di Palazzuolo: sicchè Agnolo di Ghino sindaeo della Rep. di Siena ne prese tosto il possesso. (ARCH. DIPL. SEN. Kaleffo nero).
Ma quattrâanni dopo i Fiorentini e i Senesi disputandosi la preda fatta sugli Aretini per conto delle castella di Val di Chiana fu risoluto da ambe le parti di rimettere la questione di Lucignano allâarbitrio dei Bolognesi, e che intanto i Senesi dovessero ristituire alla Rep. fior. il Monte San Savino, Palazzuolo, Gargonza e San Pancrazio; i quali paesi vennero consegnati nel dĂŹ 6 ottobre 1385 a Lotto Castellani sindaco della Rep.
fiorentina.
Sennonchè alcuni fra i castelli prenominati, dopo qualche tempo avendo dati forti indizii di ribellione, per decreto della Signoria di Firenze, nel 1433, fu ordinato di atterrarne le mura, tra le quali quelle del castello di Gargonza. (AMMIR. Istor. fior. Lib. XV e XX).
Rimase però in piedi con un avanzo di mura la torre o cassero di Gargonza, quello che tuttora si vede, e che il governo fiorentino ritenne sino allâanno 1545, epoca in cui i capitani di Parte Guelfa, con istrumento del 27 febbrajo 1546 stile comune, diedero a livello con il fabbricato di Gargonza lâannesso distretto a Luigi Lotteringhi della Stufa e suoi eredi, gravandolo però di un annuo censo di lire due da pagarsi alla comunitĂ del Monte San Savino per lâuso della torre di Gargonza. Il qual onere con deliberazione fatta dal magistrato civico del Monte San Savino, nellâanno 1727 passò nel march.
Corsi di Firenze acquirente della tenuta e del castellare, ora fattoria di Gargonza.
La chiesa deâSS. Tiburzio e Susanna a Gargonza anticamente era filiale della pieve del Monte S. Savino.
Essa nel 1833 contava una popolazione di 564 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 409.
We can't find the internet
Attempting to reconnect
Something went wrong!
Hang in there while we get back on track