GIGNORO (MONASTERO DI)

nel suburbio orientale di Firenze.

– Monastero distrutto e chiesa esistente (S.
Bartolommeo) nel piviere della chiesa maggiore di Firenze, da cui è quasi 2 miglia toscane a levante, sul confine fra la parrocchia di S. Maria a Coverciano e S.
Pietro a Varlungo, Comunità e Giurisdizione di Fiesole, Diocesi e Compartimento Fiorentino.
La chiesa di Gignoro trovasi in pianura alla destra del torrentello Mensola, lungo uno stradello che staccasi dalla strada Regia di fuori la Porta alla Croce per riunirsi a quella vicinale di Majano.
La chiesa parrocchiale di Gignoro portava il titolo di S.
Michele. Si crede che possa essere stata la medesima dell’attual cappella di Gignoro ivi esistente,e di antica struttura, dedicata a S. Bartolommeo.
Da lunga pezza fu distrutto il monastero di recluse Benedettine, contiguo alla chiesa. Esso ripete la sua fondazione da un tal Pace giudice fiorentino verso la metà del secolo XIII, comecchè ottant’anni dopo subentrasse la famiglia de’Baroncelli nel giuspadronato dello stesso asceterio, avendo avuto parte alla sua dotazione un Bartolommeo di Mainetto loro antenato.
Alle donne Recluse del monastero di Gignoro lasciò un legato di cinque lire, nel testamento del 1278, la contessa Beatrice figlia del C. Rodolfo di Capraja, e vedova del C.
Marcovaldo di Dovadola.
Le monache di Gignoro, sino dal declinare del secolo XIV, furono traslate dentro Firenze, e unite alle Recluse di Regina Coeli in Via S. Gallo, volgarmente dette di Chiarito dal suo fondatore. –Vedere COVERCIANO.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 444.