IOLO

già AJOLO (Ajolum) nella Valle dell’Ombrone pistojese.

– Contrada composta di più borgate, da cui prendono il nome due popoli, cioè 1’antica pieve di S.
Pietro di Ajolo, e la parrocchia di S. Andrea di Ajolo, nella Comunità Giurisdizione quasi tre miglia toscane a libeccio di Prato, Diocesi di Pistoja, Compartimento di Firenze.
È posta in pianura presso il fosso di Ajolo confluente nell’Ombrone fra Prato e le cascine del Poggio a Cajano.
La memoria più antica che io abbia potuto vedere, spettante ad Ajolo, è un istrumento inedito del giugno 1055 appartenuto alla prepositura di Prato, nel quale si tratta di terre poste nel vico di Ajolo.
Per contratto de’28 Dicembre 1098 Ildebrandino figlio di Soffredo da Ajolo promise a Ugo preposto del capitolo della cattedrale di Pistoja di pagare alla sua canonica l’annuo censo di 48 denari per tutte le terre che egli e il di lui fratello Drudo tenevano a livello dalla chiesa pistojese.
Fu poi rogato, nel maggio 1130, in Ajolo contado di Pistoja , un istrumento relativo alla vendita di diverse prese di terra. (ARCH. DIPL. FIOR. loc. cit. e Carte della Badia di Montescalari).
Più importante per l’agronomia è un contratto del 28 aprile 1281, concernente una cessione di terreni che il monastero di S. Bartolommeo di Pistoja possedeva nelle ville di Ajolo, di Narnali e di Casale, tutte nel distretto di Prato, cambiati con altri beni dei contorni di Pistoja. Nel quale contratto le terre coltivabili e libere furono valutate a ragione di lire 10 e soldi l0 per ogni stioro, e quelle aggravate di censo livellario, a ragione di lire 3 per ogni stajo di fitto. (ARCH. DIPL. FIOR. Carte del Mon. di S.
Bartolmmeo di Pistoja .) La pieve di S. Pietro ad Ajolo è rammenta nelle bolle pontificie state spedite ai vescovi di Pistoja dai Pontefice Pa squale II, Innocenzio II, Anastasio IV, Onorio III ec.
Forse da questo luogo trasse i natali uno dei più antichi scrittori di lingua volgare, giacchè innanzi il 1278 tradusse i Trattati morali di Albertano giudice di Brescia; quel Ser Soffredo del Grazia figlio di Soffredo che si dichiare di S. Ajuolo nel territorio pistojese: seppure S.
Ajuolo non fu una delle villate, la cui chiesa parrocchiale era dedicata a S. Agnolo, come, per esempio S. Agnolo di Piuvica, che per lunga età si disse la Pieve di S. Agnuolo, oppure l’altra di S. Agnolo alla Piazza .
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 578.