JAVELLO (MONTE), detto anche GIAVELLO, o CHIAVELLO
fra la Valle del Bisenzio e quella dell'Ombrone pistojese.
– È uno sperone il più meridionale dell'Appennino pistojese, il quale si stende dal monte di Taona nella direzione da maestrale a scirocco e separa le comunità di Cantagallo e di Prato, poste nella Valle del Bisenzio, da quelle del Montale e di Monte Murlo, situate nella Valle dell'Ombrone pistojese.
Nel tempo che i conti Alberti signoreggiavano sul fianco settentrionale del Monte Iavello, i conti Guidi dominavano nella pendice meridionale dell'istesso monte sino alle sue propagini estreme .
Con tutto ciò sembra scevro di ogni fondamento il discorso di Ricordano Malespini (Istor. Fior. Cap.
LXXI.) ripetuto da Gio. Villani (Cronica Lib. IV. C. 26.), quando si dava a credere, che i Pratesi la prima volta che si ribellarono ai Fiorentini (anno 1107) di poco si erano levati d’appresso a Monte Murlo, di sopra a un poggio chiamato Chiavello, dove essi innanzi abitarono in casali, o villate, ed erano fedeli dei conti Guidi ec. – Vedere PRATO città.
Trovo fatta menzione del monte Chiavello in una membrana dell'Arch. Dipl. Fior. appartenuta alla badia di Vajano. È un atto di donazione del gennajo 1138 che due fratelli da Castiglione di Val di Bisenzio fecero al Mon.
preaccennato di due pezzi di terra, uno dei quali posto a Altociglio e l'altro a Chiavello.
Nel tempo che i conti Alberti signoreggiavano sul fianco settentrionale del Monte Iavello, i conti Guidi dominavano nella pendice meridionale dell'istesso monte sino alle sue propagini estreme .
Con tutto ciò sembra scevro di ogni fondamento il discorso di Ricordano Malespini (Istor. Fior. Cap.
LXXI.) ripetuto da Gio. Villani (Cronica Lib. IV. C. 26.), quando si dava a credere, che i Pratesi la prima volta che si ribellarono ai Fiorentini (anno 1107) di poco si erano levati d’appresso a Monte Murlo, di sopra a un poggio chiamato Chiavello, dove essi innanzi abitarono in casali, o villate, ed erano fedeli dei conti Guidi ec. – Vedere PRATO città.
Trovo fatta menzione del monte Chiavello in una membrana dell'Arch. Dipl. Fior. appartenuta alla badia di Vajano. È un atto di donazione del gennajo 1138 che due fratelli da Castiglione di Val di Bisenzio fecero al Mon.
preaccennato di due pezzi di terra, uno dei quali posto a Altociglio e l'altro a Chiavello.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 571.
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