LARGININO, o LARGENINO, talvolta l’ARGENNINA

nel Chianti alto in Val d’Arbia.

– Poggio e casale che fu comunello con chiesa parrocchiale (S. Pietro a Larginino) da lungo tempo diruta, la quale fu ammensata con S.
Giusto a Rentennano alla parrocchia di Lucignano, ossia di Lucignanello nel piviere di S. Marcellino in Avane, volgarmente chiamato a Brolio, o in Chianti, Comunità e circa 6 miglia toscane a ostro di Gajole, Giurisdizione di Radda, Diocesi di Arezzo, Compartimento di Siena.
Agli Articoli ARGENA, ARGENNINA e ARGENO fu avvisato, che tali nomignoli erano rimasti ad alcuni poggi collocati sul lembo, e facenti quasi argine fra il Chianti fiorentino e il Chianti della Berardenga senese. Infatti il poggio dell’Argennina, o sia di Larginino fu segnalato a confine dei due territori e giurisdizioni politiche di Siena e di Firenze nel lodo pronunziato dagli arbitri in Poggibonsi li 8 luglio del 1203, nel quale documento cotesta frontiera trovasi designata col seguente ordine: Mons Lucus de Lecchi, Lucinianum, villa de Larginino, Cacchianum, Mons Castellum (Monti ?) Torricella, Brolio etc.
Nel secolo XIII possedevano beni in Largenino le monache di S. Prospero di Siena, alle quali spettava pur anco il giuspadronato della chiesa omonima, il cui popolo pel civile allora dipendeva dalla comunità di Querce Grossa.
Sulla fine del secolo XIV il popolo di Largenino doveva esser già unito a quello di Lucignano, tostochè queste due villate formavano un sol comunello quando i suoi abitanti nel 1385, ai 15 aprile, come dipendenti in qualche modo dalla giurisdizione d’Arezzo, prestarono giuramento di fedeltà ed ottennero alcune esenzioni dalla Repubblica fiorentina. – Vedere ARGENNINA, AVANE (S. MARCELLINO in), BERARDENGA, LUCIGNANO, GIUSTO (S.) ALLE MONACHE.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 644.