LIGLIANO, o LILIANO in Val d’Elsa
(Lilianum)
– Casale con antica chiesa plebana (S. Cristina) nella Comunità e circa due miglia a libeccio della Castellina in Chianti, Giurisdizione di Radda, Diocesi di Colle, già di Siena, Compartimento senese.
Posa in costa sulla pendice occidentale dei monti del Chianti che acquapendono nell'Elsa, fra i torrenti Gagliano e Corfini, entrambi tributarii della Staggia.
In cotesto Casale di Ligliano possedeva beni il gran conte Ugo marchese di Toscana, il quale con generosa donazione, fatta li 25 luglio dell’anno 998, rinunziò a favore della badia di Poggibonsi molti suoi possessi, fra i quali un manso, o piccolo podere, situato nel Casale di Ligliano.
La pieve di S. Cristina a Ligliano è rammentata fra quelle della diocesi senese nella bolla concistoriale spedita li 20 aprile 1189 dal Pontefice Clemente III a Bono vescovo di Siena: e ciò poco innanzi che la giurisdizione temporale di questo stesso piviere fosse dichiarata compresa nel territorio della Repubblica di Firenze. Fu una conseguenza del lodo pronunziato in Poggibonsi li 4 giugno 1203, col quale vennero posti i confini fra il contado senese e fiorentino.
In quel trattato pertanto fu stabilito, che “sunt infra hos fines, de Comitatu florentino plebes et pleberium S.
Agnetis usque ad curtem de Podio Bonizzi, et Pleberium de Liliano, Bibianum cum curte, villa de Cerna, etc.
Infatti nella visita apostolica del di 13 agosto 1573 fatta alle chiese della diocesi senese nella vicaria di Monteriggioni, trovasi scritto, che il visitatore ad ecclesiam etiam accessit parrocchialem S. Cristinae de Liliano senensis dioecesis, et dominii fiorentini, unitam hospitali S. Mariae Novae de Florentia etc.
Alla predetta epoca pertanto i beni della chiesa plebana di S. Cristina a Ligliano erano stati ammensati all'ospedale di S. Maria Nuova, cui spetta tuttora la collazione della chiesa parrocchiale di Ligliano, la quale sino dall'anno 1592 entrò a far parte della diocesi di Colle.
Nel 1833 la parrocchia di S Cristina a Ligliano contava 207 abitanti.
Posa in costa sulla pendice occidentale dei monti del Chianti che acquapendono nell'Elsa, fra i torrenti Gagliano e Corfini, entrambi tributarii della Staggia.
In cotesto Casale di Ligliano possedeva beni il gran conte Ugo marchese di Toscana, il quale con generosa donazione, fatta li 25 luglio dell’anno 998, rinunziò a favore della badia di Poggibonsi molti suoi possessi, fra i quali un manso, o piccolo podere, situato nel Casale di Ligliano.
La pieve di S. Cristina a Ligliano è rammentata fra quelle della diocesi senese nella bolla concistoriale spedita li 20 aprile 1189 dal Pontefice Clemente III a Bono vescovo di Siena: e ciò poco innanzi che la giurisdizione temporale di questo stesso piviere fosse dichiarata compresa nel territorio della Repubblica di Firenze. Fu una conseguenza del lodo pronunziato in Poggibonsi li 4 giugno 1203, col quale vennero posti i confini fra il contado senese e fiorentino.
In quel trattato pertanto fu stabilito, che “sunt infra hos fines, de Comitatu florentino plebes et pleberium S.
Agnetis usque ad curtem de Podio Bonizzi, et Pleberium de Liliano, Bibianum cum curte, villa de Cerna, etc.
Infatti nella visita apostolica del di 13 agosto 1573 fatta alle chiese della diocesi senese nella vicaria di Monteriggioni, trovasi scritto, che il visitatore ad ecclesiam etiam accessit parrocchialem S. Cristinae de Liliano senensis dioecesis, et dominii fiorentini, unitam hospitali S. Mariae Novae de Florentia etc.
Alla predetta epoca pertanto i beni della chiesa plebana di S. Cristina a Ligliano erano stati ammensati all'ospedale di S. Maria Nuova, cui spetta tuttora la collazione della chiesa parrocchiale di Ligliano, la quale sino dall'anno 1592 entrò a far parte della diocesi di Colle.
Nel 1833 la parrocchia di S Cristina a Ligliano contava 207 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 695.
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