MALCAVOLO (PIEVE DI)
in Val di Merse, nella Comunità Giurisdizione e circa 6 miglia toscane a grecale di Chiusdino, Diocesi di Volterra, Compartimento di Siena.
Risiede sul fianco occidentale della Montagnuola alquanto a levante della strada maestra di Massa marittima, fra le tenute di Frosini e di Spannocchia, alla destra e presso le scaturigini del borro Rigo, uno dei tributarii a sinistra del torrente Feccia, un miglio toscano circa a grecale della magnifica chiesa di S. Maria a Frosini, stata recentemente edificata di pianta dal quel devoto ed illustre proprietario con la vicina canonica per il pievano, dovendosi costà in Frosini trasportare coi titoli le onoreficenze della pieve di Malcavolo, dovendo esser consagrata sotto l’invocazione di Maria SS. Del Buonconsiglio.
La chiesa parrocchiale di Malcavolo era già diruta ed inservibile nel secolo XIV, mentre nel catalogo delle chiese della diocesi di Volterra, compilato nel 1356, parlando della pieve di Malcavolo, si dà la notizia che era essa sine Ecclesia cum sit diruta in totum; quindi pone nel Sesto medesimo di Montagna la pieve di Monti, alla quale fin d’allora trovavasi unito il popolo della sua filiale di Malcavolo. A quest’ultima vennero in seguito aggregati tre altri popoli di chiese parimente distrutte; cioè, il popolo di Vespero , quello di Castiglion Balzetti, e di Anterigoli.
Erano al secolo XIV filiali della pieve di Malcavolo e di Monti le chiese di Frosini e di Montarrenti, l’ultima delle quali nel 1592 fu staccata dalla diocesi volterrana per darla a quella nuova di Colle.
La chiesa di S. Martino di Vespero nel 1252 con licenza di Ranieri vescovo di Volterra fu rinunziata alla badia di S. Galgano da un tal prete Rinaldo pievano della distrutta chiesa di S. Giovanni a Sorciano, cui eran soggette altre tre cappelle sotto i nomignoli di Papena, di Scarpeggiano e di Grepine. (GIGLI Diario Sanese). – Vedere FROSINI, e SORCIANO (PIEVE DI).
La parrocchia della pieve di S. Maria a Malcavolo nel 1833 contava 349 abitanti.
La chiesa parrocchiale di Malcavolo era già diruta ed inservibile nel secolo XIV, mentre nel catalogo delle chiese della diocesi di Volterra, compilato nel 1356, parlando della pieve di Malcavolo, si dà la notizia che era essa sine Ecclesia cum sit diruta in totum; quindi pone nel Sesto medesimo di Montagna la pieve di Monti, alla quale fin d’allora trovavasi unito il popolo della sua filiale di Malcavolo. A quest’ultima vennero in seguito aggregati tre altri popoli di chiese parimente distrutte; cioè, il popolo di Vespero , quello di Castiglion Balzetti, e di Anterigoli.
Erano al secolo XIV filiali della pieve di Malcavolo e di Monti le chiese di Frosini e di Montarrenti, l’ultima delle quali nel 1592 fu staccata dalla diocesi volterrana per darla a quella nuova di Colle.
La chiesa di S. Martino di Vespero nel 1252 con licenza di Ranieri vescovo di Volterra fu rinunziata alla badia di S. Galgano da un tal prete Rinaldo pievano della distrutta chiesa di S. Giovanni a Sorciano, cui eran soggette altre tre cappelle sotto i nomignoli di Papena, di Scarpeggiano e di Grepine. (GIGLI Diario Sanese). – Vedere FROSINI, e SORCIANO (PIEVE DI).
La parrocchia della pieve di S. Maria a Malcavolo nel 1833 contava 349 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 30.
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