MARIA (S.) NOVELLA A LUCARDO
in Val d’Elsa.
– Villa, dove fu un castelletto che prese il vocabolo dalla sua chiesa parrocchiale da lunga età, stata riunita al popolo di S. Donato a Lucardo, nel piviere di S. Lazzaro, Comunità e 4 miglia toscane a grecale di Certaldo, Giurisdizione di Castel Fiorentino, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Risiede sopra uno dei colli più prominenti della Val d’Elsa fra Lucardo e la collina di Marcialla, sotto le cui pendici orientali scorre il torrente Virgignolo.
Fu costà una casa torrita o castello della famiglia fiorentina de’Gianfigliazzi, dove i Ghibellini dopo la vittoria di Montaperto corsero a diroccare quel palazzo con sei case annesse. Nuovo guasto ricevè lo stesso castello allorquando Corrado de’Gianfigliazzi fortificandosi in questa sua casa-torrita fece fronte nel 1313 a una mano di armati dell’esercito di Arrigo VII, nel mentre si ritirava dall’assedio di Firenze. – Vedere LUCARDO (S. DONATO A).
Nel secolo XV acquistò il castello e tenuta di S. Maria Novella di Lucardo la ghibellina famiglia Sanminiatese discesa da Filippo Borromeo che fu per ribelle decapitato in Firenze nel 1370, ed al cui nipote Galeazzo di Borromeo stabilito in Venezia era toccato di parte un castello nel popolo di S. Maria Novella di Lucardo che lasciò alla sua morte a 4 figlie maritate alle più cospicue famiglie di Firenze. (C. LITTA, Delle Famiglie illustri italiane, Tavola I dei Borromei).
Risiede sopra uno dei colli più prominenti della Val d’Elsa fra Lucardo e la collina di Marcialla, sotto le cui pendici orientali scorre il torrente Virgignolo.
Fu costà una casa torrita o castello della famiglia fiorentina de’Gianfigliazzi, dove i Ghibellini dopo la vittoria di Montaperto corsero a diroccare quel palazzo con sei case annesse. Nuovo guasto ricevè lo stesso castello allorquando Corrado de’Gianfigliazzi fortificandosi in questa sua casa-torrita fece fronte nel 1313 a una mano di armati dell’esercito di Arrigo VII, nel mentre si ritirava dall’assedio di Firenze. – Vedere LUCARDO (S. DONATO A).
Nel secolo XV acquistò il castello e tenuta di S. Maria Novella di Lucardo la ghibellina famiglia Sanminiatese discesa da Filippo Borromeo che fu per ribelle decapitato in Firenze nel 1370, ed al cui nipote Galeazzo di Borromeo stabilito in Venezia era toccato di parte un castello nel popolo di S. Maria Novella di Lucardo che lasciò alla sua morte a 4 figlie maritate alle più cospicue famiglie di Firenze. (C. LITTA, Delle Famiglie illustri italiane, Tavola I dei Borromei).
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 78.
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