MARTINO (S.) A COLLINA
nella Valle del Tramazzo.
– Casale la cui chiesa parrocchiale, da molto tempo soppressa, fu unita al popolo di S. Cesareo in Cesata nel piviere di S. Valentino, fra la Comunità di Tredozio e quella di Marradi, Giurisdizione di quest’ultima, Diocesi di Faenza, Compartimento di Firenze.
Risiede sul dorso dei poggi che separano il valloncello del Tramezzo da quello di Acereto, stati una volta posseduti dalla contessa Engelarda figlia di Apaldo conte del palazzo, che fu moglie di Martino duca ravennate. Cotesta donna nell’896 donò molti predii al suo figlio Pietro situati nel ducato di Traversaria, in quello di Faenza, specialmente a Modigliana e nel pieviere di S. Valentino sul Tramazzo fino al giogo dell’Appennino:usque ad jugum Alpium finibus Tusciae, a riserva di una corte che chiamavasi Bulbano; et Bulbana, una cum ipsa petra, ubi castello esse videtur et Valerii aula, etc. (MURAT. Ant.
M. Aevi T.I.) Dubito però che questo luogo di S. Martino a Collina possa corrispondere a quel Castello de’Collina, che insieme con Modigliana ed altri luoghi della Romagna fu confermato in feudo ai conti Guidi dagl’imperatori Arrigo VI e Federigo II, e perciò da non doversi confondere col S. Martino di Collina nella Valle del Bidente, altrimenti appellato la Villa di S. Martino. – Vedere MARTINO (VILLA DI S.) La parrocchia di S. Martino a Collina. con l’annesso di S.
Cesareo a Cesata nel 1833 contava 333 abitanti.
Risiede sul dorso dei poggi che separano il valloncello del Tramezzo da quello di Acereto, stati una volta posseduti dalla contessa Engelarda figlia di Apaldo conte del palazzo, che fu moglie di Martino duca ravennate. Cotesta donna nell’896 donò molti predii al suo figlio Pietro situati nel ducato di Traversaria, in quello di Faenza, specialmente a Modigliana e nel pieviere di S. Valentino sul Tramazzo fino al giogo dell’Appennino:usque ad jugum Alpium finibus Tusciae, a riserva di una corte che chiamavasi Bulbano; et Bulbana, una cum ipsa petra, ubi castello esse videtur et Valerii aula, etc. (MURAT. Ant.
M. Aevi T.I.) Dubito però che questo luogo di S. Martino a Collina possa corrispondere a quel Castello de’Collina, che insieme con Modigliana ed altri luoghi della Romagna fu confermato in feudo ai conti Guidi dagl’imperatori Arrigo VI e Federigo II, e perciò da non doversi confondere col S. Martino di Collina nella Valle del Bidente, altrimenti appellato la Villa di S. Martino. – Vedere MARTINO (VILLA DI S.) La parrocchia di S. Martino a Collina. con l’annesso di S.
Cesareo a Cesata nel 1833 contava 333 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 104.
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