MARTINO (S.) nella Valle del Bisenzio

– Vedere COJANO; e PAPERINO, cui gioverà aggiungere la notizia, che a questo S. Martino appella un istrumento del 3 maggio 1283 rogato nella rocca di Sanminiato da Pietro Casaroni di Roma notaro di quella curia; col quale istrumento Rodolfo cancelliere imperiale, e vicario generale in Toscana per l’Imp. Rodolfo, confessa un imprestito di lire 500 fiorini fattogli da Jacobino del fu Vermiglio degli Alfani per supplire a certe spese utili e necessarie dell’impero. Pel quale imprestito il vicario suddetto impegna a favore del mutuante un pezzo di terra posto nel distretto di Prato in luogo detto San Martino, più altre terre situate a Pacciana, e un altro pezzo di terra nei confini di Canneto, pur esso nel distretto di Prato, ed altri beni di suolo che tenevano in affitto dall’impero i figli di Guidalotto di Bizio da Ajolo; le quali possessioni si dichiarano tutte di dominio diretto dell’Imperatore.
(ARCH. DIPL. FIOR. Carte dell’Arch. Gen.). – Allo stesso Rodolfo vicario imperiale in Toscana appella un altro istrumento, allorchè il medesimo Jacobino del fu Vermiglio degli Alfani comprò dal governo imperiale tutto il terreno di nuovo acquisto nelle piagge lungo il fiume Arno e dentro i confini del territorio di Sanminiato, il qual terreno alcuni anni dopo dalla stessa comunità (anno 1293) fu comprato dal medesimo Alfani per la somma di 1200 fiorini d’oro.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 104.