MASSA DI CASAGLIA

nell’Appennino fra il Mugello e la Romagna.

– Casale sulla foce dell’Appennino che scende in Val di Lamone. – Cotesta Massa , ossia tenuta di Romagna fu acquistata fino dal 3 agosto del 1284 per ordine della Rep. fior. dai Monaci Vallombrosani di S.
Paolo a Razzuolo, ad oggetto di assicurare la strada dai ladroneggi degli Ubaldini; cosicché i Signori commisero, dice l’Ammirato (Stor. fior. Lib. X), a 50 cittadini fiorentini di comprar quei terreni e casolari e fabbricarvi case; formandone così un villaggio o castello, chiamato allora Pietrasanta, e poi detto come prima Casaglia. Ma perché dopo la costruzione di Firenzuola molti fedeli degli Ubaldini, essendo tornati ad abitare in Casaglia, quella strada era divenuta pericolosa come prima, la Signoria di Firenze (soggiunge lo stesso storico) volle che quella gente fosse sfrattata di là, e che non vi potesse stare, né comprare in maniera nessuna.
È altresì vero che fino dal 1322, per asserto di Giovanni Villani il castello di Casaglia sopra l’Alpe, era stato gustato non già dagli Ubaldini né dai loro fedeli, ma per ordine del conte Guidi da Batifolle, da Sinibalbo Donati quand’era in bando al tempo de’Bianchi, ed allora i Signori vollono che si levasse un passaggio, o gabella, che il detto conte vi faceva raccogliere. (GIOV, VILLANI, Cronic. Lib. IX cap. 174; AMMIRAT. Stor. Fior. Lib.
VI.) – Vedere CASAGLIA.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 176.