MASSE, MASSETO, MASSO
– In doppio senso questo vocabolo è stato applicato a varie località della Toscana; cioè, o sotto quello che fornì la natura sassosa del suolo in forma di grandi rupi o masse; oppure sotto il rapporto corografico, a fine di significare una riunione di case campestri dipendenti da uno stesso padrone; sotto il qual senso il vocabolo di Masse fu dato anchea contrade sparse di abitazioni intorno ai pressi, alle cortine, o alle pendici di qualche città.
Spettano, per modo d’es. alle località sassose le Masse sotto Candeli in Pian di Ripoli, le Masse di Val d’Ema sotto Monte Scalari, le Masse di Lamole in Val di Greve, le Masse fra Cercina e Serpiolle nel valloncello del Terzolle, le Masse fra Rignano e l’Incisa, le Masse di Doccia a Monte Fiesole,ecc. – Lo stesso dicasi dei Masseti nel poggio di Giogoli, nei monti di Cantagallo; così del Masso e Masseto nel Casentino sotto Monte Mugnajo, ecc. ecc. – Appartengono altronde alla corografia le Masse della città di Siena, le quali trovansi sparse intorno alle mura urbane per un raggio di 4 in 5 miglia. Le quali ultime Masse erano suddivise in tre Terzi col distintivo del Terzo di Camulia, del Terzo di S.
Martino, e del Terzo di Città, sino a che dal regolamento amministrativo del 2 giugno, anno 1777, furono ridotte a due soli corpi di comunità (il Terzo di S. Martino, e il Terzo di Città) dipendenti sempre, siccome lo furono fino dai tempi della repubblica, dai magistrati della città di Siena.
Che però considerando io che i popoli delle tre Masse o Terzi dei pressi di Siena formarono già tutt’ un corpo con la stessa città, perché i suoi popoli godevano degli stessi diritti di cittadinanza al pari di quelli che abitavano dentro le mura urbane, ciò mi consiglia a riportare la descrizione topografico-fisico-storica di queste due comunità delle Masse di Siena in appendice all’Articolo SIENA.
Spettano, per modo d’es. alle località sassose le Masse sotto Candeli in Pian di Ripoli, le Masse di Val d’Ema sotto Monte Scalari, le Masse di Lamole in Val di Greve, le Masse fra Cercina e Serpiolle nel valloncello del Terzolle, le Masse fra Rignano e l’Incisa, le Masse di Doccia a Monte Fiesole,ecc. – Lo stesso dicasi dei Masseti nel poggio di Giogoli, nei monti di Cantagallo; così del Masso e Masseto nel Casentino sotto Monte Mugnajo, ecc. ecc. – Appartengono altronde alla corografia le Masse della città di Siena, le quali trovansi sparse intorno alle mura urbane per un raggio di 4 in 5 miglia. Le quali ultime Masse erano suddivise in tre Terzi col distintivo del Terzo di Camulia, del Terzo di S.
Martino, e del Terzo di Città, sino a che dal regolamento amministrativo del 2 giugno, anno 1777, furono ridotte a due soli corpi di comunità (il Terzo di S. Martino, e il Terzo di Città) dipendenti sempre, siccome lo furono fino dai tempi della repubblica, dai magistrati della città di Siena.
Che però considerando io che i popoli delle tre Masse o Terzi dei pressi di Siena formarono già tutt’ un corpo con la stessa città, perché i suoi popoli godevano degli stessi diritti di cittadinanza al pari di quelli che abitavano dentro le mura urbane, ciò mi consiglia a riportare la descrizione topografico-fisico-storica di queste due comunità delle Masse di Siena in appendice all’Articolo SIENA.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 180.
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