BADIA DI S. QUIRICO DELLE ROSE
detta anche a Nasciano, presso Pozzo in Val di Chiana,
dalla villa in cui risiedeva, assai vicina al campo di battaglia, dove fu decisa la sorte politica di Siena, fra Scannagallo e Fojano.
Esisteva sino al secolo XI; essendochè, nell’anno 1075 di gennajo, un Pietro Corbizi lasciò al monastero di S.
Quirico de Rosis alcune terre che possedeva in Val di Chiana nel piviere di S. Pietro di Gello ne’contorni di Marciano. Nel 1086 fu largamente dotata da tre cognate, nuore di Winilbo nobile di stirpe salica. Nel 1094 un altro possidente di Val di Chiana donò ai Camaldolesi di S.
Quirico tutti i beni che aveva nel territorio di S. Pietro di Gello, a S. Felice presso Lucignano e nel casale di Nasciano, vicino alla chiesa di S. Quirico delle Rose.
Nuovi acquisti di terre nel piviere di S. Pietro a Gello furono fatti nel 1104. Una parte di possessioni, di cui era già doviziosa la Badia di S. Quirico a Nasciano, fu assegnata nel 1145 dal priore di Camaldoli alla Badia di Ruoti, di cui quella di S. Quirico divenne manuale.
Il monastero di S. Quirico delle Rose o di Fojano trovasi compreso fra quelli della congregazione di Camaldoli nelle bolle di Pasquale II (anno 1105 e 1113), di Onorio II (1125), d’Innocenzo II (1136), di Eugenio III (1147, 1151 e 1154), di Adriano IV (1155), di Lucio III (1184). Quella di Gregorio IX (dell’anno 1227) dichiara più specialmente sotto la protezione della Sede romana la Badia di S.
Quirico delle Rose, insieme con le chiese di suo giuspadronato. Fra queste contavasi quella di S. Giorgio della Fratta di Winildo insieme col castello, oltre varie possessioni situate in Fojano, Marciano, Lucignano, Pozzo, Monte S. Savino, Cesa, Dorna, Brolio, ec.
(ANNAL. CAMALD. - ARCH. DIPL. FIOR. Carte di S.
Mustiola di Siena) I primi fondatori del monastero di Nasciano lo assegnarono al priore di Camaldoli, da cui partiva la nomina dell’abate di S. Quirico suo rappresentante: diritto che esso conservò insieme con una parte di rendite sino all’anno 1809, epoca della soppressione del priorato di Nasciano, e dell’alienazione dei suoi terreni, acquistati e convertiti in una deliziosa villa dal nuovo possessore Redditi di Fojano.
Esisteva sino al secolo XI; essendochè, nell’anno 1075 di gennajo, un Pietro Corbizi lasciò al monastero di S.
Quirico de Rosis alcune terre che possedeva in Val di Chiana nel piviere di S. Pietro di Gello ne’contorni di Marciano. Nel 1086 fu largamente dotata da tre cognate, nuore di Winilbo nobile di stirpe salica. Nel 1094 un altro possidente di Val di Chiana donò ai Camaldolesi di S.
Quirico tutti i beni che aveva nel territorio di S. Pietro di Gello, a S. Felice presso Lucignano e nel casale di Nasciano, vicino alla chiesa di S. Quirico delle Rose.
Nuovi acquisti di terre nel piviere di S. Pietro a Gello furono fatti nel 1104. Una parte di possessioni, di cui era già doviziosa la Badia di S. Quirico a Nasciano, fu assegnata nel 1145 dal priore di Camaldoli alla Badia di Ruoti, di cui quella di S. Quirico divenne manuale.
Il monastero di S. Quirico delle Rose o di Fojano trovasi compreso fra quelli della congregazione di Camaldoli nelle bolle di Pasquale II (anno 1105 e 1113), di Onorio II (1125), d’Innocenzo II (1136), di Eugenio III (1147, 1151 e 1154), di Adriano IV (1155), di Lucio III (1184). Quella di Gregorio IX (dell’anno 1227) dichiara più specialmente sotto la protezione della Sede romana la Badia di S.
Quirico delle Rose, insieme con le chiese di suo giuspadronato. Fra queste contavasi quella di S. Giorgio della Fratta di Winildo insieme col castello, oltre varie possessioni situate in Fojano, Marciano, Lucignano, Pozzo, Monte S. Savino, Cesa, Dorna, Brolio, ec.
(ANNAL. CAMALD. - ARCH. DIPL. FIOR. Carte di S.
Mustiola di Siena) I primi fondatori del monastero di Nasciano lo assegnarono al priore di Camaldoli, da cui partiva la nomina dell’abate di S. Quirico suo rappresentante: diritto che esso conservò insieme con una parte di rendite sino all’anno 1809, epoca della soppressione del priorato di Nasciano, e dell’alienazione dei suoi terreni, acquistati e convertiti in una deliziosa villa dal nuovo possessore Redditi di Fojano.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 190.
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