BAGNO A RIPOLI
Piccolo borgo sullâantica strada Regia aretina 3 miglia a levante di Firenze alla ripa sinistra dellâArno, Capoluogo di una delle sette ComunitĂ e Potesterie suburbane di Firenze. â Prende il nome da un antico bagno caldo, di cui furono trovate nel 1687 alcune vestigie in un podere vicino.
Lâaltro nome glielo fornĂŹ la contrada di Pian di Ripoli, che è il piano, o piuttosto il giardino piĂš delizioso, piĂš fruttifero, piĂš fiorito, piĂš popolato di ville, di palazzi, di chiese, di abitazioni, fra quanti formano ghirlanda alla bella Firenze.
Il luogo del Bagno, dove hanno residenza il potestĂ , e il cancelliere comunitativo, è una borgata di si piccolo momento, che il forestiere passa senza neppure accorgersi di aver traversato un capoluogo di ComunitĂ . Ă situato alle radici dei poggi che separano a levante scirocco il Val dâArno fiorentino da quello superiore. Fra le estreme propagini della collina di Torre a Poni o di S. Donato, a cui si attaccano i poggi dellâIncontro e di Luco, sulle cui pendici risiedono Villamagna e Vicchio di Rimaggio, avvi lo sprone di Ruballa, detto lâApparita, da dove appunto apparisce a un tratto a chi viene dal monte la cittĂ di Firenze. Alla base di questo sprone risiede il borgo del Bagno a Ripoli, mentre dal lato occidentale gli resta a cavaliere la collina che allâantica famiglia Baroncelli diede il cognome. Da questa collina si diramano i progetti di Moccoli, del Paradiso e di Rusciano che a guisa di semicerchio fanno corona e dividino il pian di Ema dal pian di Ripoli.
La denominazione di Ripoli data sino da tempi vetustissimi alla sinistra ripa dellâArno superiormente a Firenze trae la sua etimologia dalla natura stessa del luogo difeso da argini, pigne e ripe per riparare quel piano dalle alluvioni dellâArno costĂ frequenti e assai dannose nei tempi andati.
Comunità del Bagno a Ripoli. La superficie territoriale di questa Comunità è di quadrati 23696, dei quali 1006 sono occupati da strade e da corsi di acqua.
Vi si trovava nel 1833 una popolazione fissa di 11617 persone corrispondente a circa 400 individui per ogni miglio quadrato.
Ă a contatto con 7 ComunitĂ . Dal lato di settentrione lâalveo dellâArno gli serve di confine per il tortuoso giro di 8 miglia, a partire dalla via del mon. di Rosano sino alla pescaja di Porta S. Niccolò. CostĂ vede di fronte dal lato opposto del fiume medesimo la ComunitĂ del Pontasieve che lascia al di sotto delle gualchiere di Girone, dove trova la ComunitĂ di Fiesole, cui subentra dirimpetto alla Badia a Candeli la ComunitĂ di Rovezzano, e con essa prosegue il corso dellâArno sino alle porte di Firenze, con la quale ComunitĂ trovasi a confine alla tangente della sunnominata pescaja. â Dal lato sinistro dellâarno il territorio comunitativo di Ripoli costeggia con la ComunitĂ del Galluzzo salendo il monte di S. Miniato o della Croce, e di lĂ per la Torre del Gallo sulla costa di Arcetri vĂ per il pian di Giullari sino a Montici, dove si rivolge da occidente a scirocco-levante per scendere alla Badiuzza del Paradiso, quindi per la strada comunitativa entra nella vallecola dellâEma, dove attraversa il torrente di questo nome alla confluenza del fosso Anciolina, e lo ripassa alla chiesa di Tegolaja per salire lungo la destra ripa sopra Mondeggi e S. Margherita a Casciano. CostĂ trova la ComunitĂ di Greve, che ha a confine per la strada provinciale del chianti sino a che a Tizzano forma un angolo sporgente sopra Quarata, di dove ripiega a levante verso S. Andrea a Morgiano. Quivi incontra la ComunitĂ di Rignano, con la quale sale il poggio dellâApparita sopra Montisoni, tagliando la strada Regia aretina. Di lĂ , volgendosi a grecale per Monte Pilli, corre sul dorso del poggio a Luco, di dove scende in riva allâArno per le balze che sono alle spalle di Montauto e di Villamagna.
La forma corografica del territorio Comunitativo del Bagno a Ripoli si accosta a quella di un triangolo equilatero, cui serve di base il letto dellâArno.
Un terzo di questo territorio consiste in pianura, la maggior parte della quale è situata fra il capoluogo della ComunitĂ e la Capitale, circoscritta, a destra dellâArno, a sinistra delle colline che separano il Pian di Ripoli dalla gibbosa vallecola dellâEmma, e quindi dei poggi che fiancheggiano a destra il fiume Greve. â Il suolo apparente è coperto da un terreno di trasporto e da banchi ripetuti di ghiaje, i quali rivestono non solamente i fianchi, ma la sommitĂ stessa dei poggi e delle colline sopradesignate.
Sotto a questo terreno avventizio si nasconde però lâossatura solida e stratiforme delle rocce argillose, calcaree e silicee che costituiscono i monti piĂš prossimi alle subalterne colline del Pian di Ripoli. Tali sono i grandi e potenti strati di pietra forte (arenaria -calcarea) che scavasi per lastricare la Capitale sui fianchi di Montici, a Monteripaldi e in altri poggi intorno al Pian di Giullari, sul confine occidentale della ComunitĂ .
LâEma è il maggiore deâtorrenti che attraversano il territorio comunitativo del Bagno a Ripoli, fiancheggiato a destra e a sinistra dalle deliziose colline dellâAntella, dove risiedono vaghe signorili abitazioni ad uso di ville.
Esso accoglie per via, a sinistra il fosso di Grassina, a destra il rio Torsoli ed altri minori ruscelli, mentre verso ponente il rio Corboli, e dallâopposta lato il rio Maggio per corto tragitto corrono direttamente in Arno dopo aver dato il loro nome, uno al popolato subborgo di Porta S.
Niccolò, e lâaltro al casale di Vicchio di Rimaggio, somministrando le sue acque a quellâindustriosa popolazione quasi tutta occupata allâimbiancamento deâpanni lini.
Di unâimportanza assai maggiore per la pubblica e privata economia è il fiume Arno che per il tragitto di otto miglia scorre sul lembo settentrionale della ComunitĂ di Ripoli.
â PoichĂŠ, se tale pianura fu resa ubertosa dalle torbe su di essa depositate dalle piene, questo stesso benefizio non andò disgiunto dalle conseguenze funeste derivate dalle terribili precipitose alluvioni, che sommersero molte volte una gran parte del piano di Ripoli, ora rompendo ripe, ora atterrando pignoni, bene spesso investendo e trascinando seco muri e qualunque fosse ostacolo artificiale fabbricato a difesa delle coltivazioni.
Il luogo piĂš pericoloso, dove il filone delle acque dellâArno propende costantemente a invadere la campagna di Ripoli, e a deviare dal suo alveo, sembra essere sotto la pescaja di Rovezzano.
Quivi in tempi non remotissimi una parte dellâArno biforcando formò due rami, che lasciavano in mezzo unâisola fra Varlungo e S. Piero in Palco, dove tuttora è rimasto il nome di Bisarno, il quale prolungavasi lungo lo stradone detto del Castelli. (Vedere BISARNO) â Noi non rammenteremo le dotte relazioni dei matematici Viviani e Grandi relative alle corrosioni fatte in questo luogo dal fiume nei secoli a noi piĂš vicini, e alle conseguenze funeste che apportato avrebbe il progetto messo in campo nel secolo decorso, di aprire una gora alla confluenza dellâAnconella in Arno sopra al podere del castelli per servire a un nuovo mulino.
Per quel che siano le produzioni di suolo della ComunitĂ di Ripoli non vi è dâuopo ragionarne, essendo questa contrada il modello dellâindustria agraria toscana, tanto relativamente alla bontĂ e squisitezza dei prodotti, quanto alla fertilitĂ del terreno; sia che si calcoli il reddito copioso in confronto di qualunque altra campagna, ossia che pongasi mente alla favorevole situazione per lo smercio dei varj e minuti raccolti giornalieri, che offre ai coltivatori del Pian di Ripoli la vicinanza della Capitale.
Aggiungasi a tutto ciò la moltiplicità delle strade rotabili comunitative, provinciali e regie che attraversano e incrociano in varie direzioni il territorio di Ripoli.
Rivolgendo poi lâocchio alla parte storica, avvertirò che costĂ sâincontrano i piĂš antichi monasteri del contado fiorentino; fra i quali la Badia di S. Bartolommeo a Ripoli che data la sua origine dal secolo VIII; S. Miniato al Monte alle Croci, o del Re, opera principiata nel secolo VIII e ingrandita dopo il secolo X; S. Jacopo a Ripoli, il piĂš antico monastero di Romite dellâOrdine Domenicano, quelle stesse, alle quali lâarte tipografica deve le prime stampe pubblicate in Firenze; la Badia di Candeli fondata nel secolo XII dai Camaldolensi; quella delli Scalzi Pulsanesi nel poggio vicino al monastero delle Brigidiane al Paradiso; il monastero del Bigallo a Montisoni, e non pochi altri di epoca meno remota. Tra questi però non è da tacere il grandioso tempio e convento dei Francescani della Riforma fondato da un magnanimo cittadino fiorentino di casa Quaratesi sul monte delle Croci.
Se numerare poi si dovessero i palazzi a uso di ville sparsi in cotesta amenissima campagna, si oltrepasserebbero senza dubbio i limiti e il divisamento prescritto alla presente opera.
Giova bensĂŹ rammentare che costĂ tuttora trionfa quasi regina del Pian di Ripoli la villa che Luca Pitti fece innalzare sulla collina di Rusciano, quella di Francesco Guicciardini sopra lâElma, il palazzo mediceo di Lappeggi, le Ville deâPeruzzi, degli Altoviti, deâVenturi allâAntella, del Gherardesca a Mondegi, deâBandini e di Piero Salviati nelle vicinanze del Paradiso, di Antonio Alberti sul poggio a Moccoli, quella di Niccolò Machiavelli nel colle di Baroncelli, la Tana deâRicasoli sopra Candeli, con moltissime altre palazzine e case spettanti a cittadini fiorentini di onorevole rimembranza.
Fra le opere di edificatoria sono memorabili nella storia dellâultimo assedio di Firenze le fortificazioni a guisa di bastioni innalzate fuori della porta S. Niccolò sino al monte di S. Miniato, sotto la direzione di Michelangelo Buonarroti, descritte dal Varchi, e delle quali si conservano tuttora grandiosi avanzi.
La ComunitĂ del Bagno a Ripoli formava una delle 76 leghe, in cui sino dal 1250 fu ripartito lâordine della milizia civica nel contado fiorentino, allorchè venne assegnata a ciascuna lega una bandiera, o insegna, sotto la quale ascrivere si doveva la gioventĂš per stare pronta ed armata qualunque volta fosse o dal Capitano del Popolo o dagli Anziani del rispettivo Sestiere chiamata in ajuto della patria. E perchĂŠ questâordine di milizia si mantenesse stabile e animoso, fu organizzato in guisa, che in ciascunâanno il giorno della Pentecoste con grande pompa e cavalcata si conferivano ai capitani della gioventĂš nuovamente coscritta le insegne della Lega. â Alla qual consuetudine sembra riferiscano le feste popolari delle bandiere che in molti luoghi del contado fiorentino nella stessa solennitĂ della Pentecoste sogliono anche oggidĂŹ non senza entusiasmo e concorso dal popolo praticarsi.
Lâimpresa o arme della Lega di Ripoli si vede tuttora scolpita sullâarchitrave della porta del PodestĂ del Bagno a Ripoli. Facevano parte della stessa Lega, oltre i popoli della ComunitĂ attuale, quelli ancora di Rovezzano, di Settignano, di Varlungo e di Rosano, allora compresi in 34 parrocchie, limitati attualmente a 25 popoli, tutti alla sinistra dellâArno, siccome apparisce dal quadro qui a tergo.
La Potesteria del Bagno a Ripoli è fra le 7 minori suburbane della capitale, il di cui giusdicente dipende dal commissario del Quartiere di S. Croce a Firenze. â La sua giurisdizione comprende, oltre la ComunitĂ del Bagno quella di Rovezzano, meno le due parrocchie suburbane di Ricorboli e di S. Salvi che dipendono, una dal PotestĂ di Fiesole, lâaltra dal PotestĂ del Galluzzo.
Ha una Cancelleria di terza Classe situata al Galluzzo; lâUfizio di Esazione del Registro e la Conservazione delle Ipoteche sono in Firenze.
Tabella 8 pag. 246.
QUADRO della Popolazione della ComunitĂ del BAGNO A RIPOLI a tre epoche diverse.
Popolazione dell'anno 1833 -nome del luogo: Antella, titolo della chiesa: S. Maria Assunta (Pieve), abitanti n° 1861 -nome del luogo: Badia a Candeli, titolo della chiesa: S.
Andrea (Prioria), abitanti n° 441 -nome del luogo: Badia a Ripoli, titolo della chiesa: S.
Bartolommeo (Prioria), abitanti n° 881 -nome del luogo: Baroncelli, titolo della chiesa: S.
Tommaso (Prioria), abitanti n° 304 -nome del luogo: Collina di S. Donato, titolo della chiesa: S. Donato in (Cura), abitanti n° 528 -nome del luogo: Compiobbi, titolo della chiesa: S.
Michele, abitanti n° 288 -nome del luogo: Ema, titolo della chiesa: S. Pietro (Prioria), abitanti n° 717 -nome del luogo: Montisoni, titolo della chiesa: S.
Lorenzo, abitanti n° 153 -nome del luogo: Morgiano, titolo della chiesa: S. Andrea (Prioria), abitanti n° 362 -nome del luogo: Palco, titolo della chiesa: S. Pietro in (Cura), abitanti n° 276 -nome del luogo: Paterno, titolo della chiesa: S. Stefano (Prioria), abitanti n° 321 -nome del luogo: Quarata, titolo della chiesa: S.
Bartolommeo (Cura), abitanti n° 247 -nome del luogo: Quarto, titolo della chiesa: S. Maria (Prioria), abitanti n° 266 -nome del luogo: Remoluzzo di Villamagna, titolo della chiesa: S. Romolo (Cura), abitanti n° 167 -nome del luogo: Ricorboli, titolo della chiesa: S. Maria (Cura), abitanti n° 1168 -nome del luogo: Rignalla, titolo della chiesa: S. Maria, abitanti n° 82 -nome del luogo: RIPOLI, titolo della chiesa: S. Pietro (Pieve), abitanti n° 657 -nome del luogo: Ruballa all'Apparita, titolo della chiesa: S. Giorgio (Prioria), abitanti n° 341 -nome del luogo: Ruballa all'Apparita, titolo della chiesa: S. Quirico, abitanti n° 393 -nome del luogo: Tegolaja, titolo della chiesa: S. Michele (Prioria), abitanti n° 285 -nome del luogo: Terzano, titolo della chiesa: S. Lucia (Cura), abitanti n° 112 -nome del luogo: Tizzano, titolo della chiesa: S. Stefano (Prioria), abitanti n° 166 -nome del luogo: Ughi o la Badiuzza a Ughi, titolo della chiesa: S. Maria (Prioria ), abitanti n° 54 -nome del luogo: Vicchio di Rimaggio, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Cura), abitanti n° 465 -nome del luogo: Villamagna, titolo della chiesa: S. Donnino (Pieve), abitanti n° 350 -Somma, abitanti n° 10885 -Frazione di altri popoli, abitanti n° 732 -Totale, abitanti n° 11617 Frazione di popolazioni provenienti da parrocchie fuori della Comunità del BAGNO A RIPOLI -nome del luogo: Montici, titolo della chiesa: S.
Margherita, comunità nella quale è situata: Galluzzo, abitanti n° 112 -nome del luogo: Arcetri, titolo della chiesa: S. Leonardo, comunità nella quale è situata: Galluzzo, abitanti n° 521 -nome del luogo: Rosano, titolo della chiesa: S. Eugenio, comunità nella quale è situata: Rignano, abitanti n° 99 -Somma, abitanti n° 732 Popolazione della Comunità del BAGNO A RIPOLI all'anno 1551, abitanti n° 4595 Popolazione della Comunità del BAGNO A RIPOLI all'anno 1745, abitanti n° 7705
Lâaltro nome glielo fornĂŹ la contrada di Pian di Ripoli, che è il piano, o piuttosto il giardino piĂš delizioso, piĂš fruttifero, piĂš fiorito, piĂš popolato di ville, di palazzi, di chiese, di abitazioni, fra quanti formano ghirlanda alla bella Firenze.
Il luogo del Bagno, dove hanno residenza il potestĂ , e il cancelliere comunitativo, è una borgata di si piccolo momento, che il forestiere passa senza neppure accorgersi di aver traversato un capoluogo di ComunitĂ . Ă situato alle radici dei poggi che separano a levante scirocco il Val dâArno fiorentino da quello superiore. Fra le estreme propagini della collina di Torre a Poni o di S. Donato, a cui si attaccano i poggi dellâIncontro e di Luco, sulle cui pendici risiedono Villamagna e Vicchio di Rimaggio, avvi lo sprone di Ruballa, detto lâApparita, da dove appunto apparisce a un tratto a chi viene dal monte la cittĂ di Firenze. Alla base di questo sprone risiede il borgo del Bagno a Ripoli, mentre dal lato occidentale gli resta a cavaliere la collina che allâantica famiglia Baroncelli diede il cognome. Da questa collina si diramano i progetti di Moccoli, del Paradiso e di Rusciano che a guisa di semicerchio fanno corona e dividino il pian di Ema dal pian di Ripoli.
La denominazione di Ripoli data sino da tempi vetustissimi alla sinistra ripa dellâArno superiormente a Firenze trae la sua etimologia dalla natura stessa del luogo difeso da argini, pigne e ripe per riparare quel piano dalle alluvioni dellâArno costĂ frequenti e assai dannose nei tempi andati.
Comunità del Bagno a Ripoli. La superficie territoriale di questa Comunità è di quadrati 23696, dei quali 1006 sono occupati da strade e da corsi di acqua.
Vi si trovava nel 1833 una popolazione fissa di 11617 persone corrispondente a circa 400 individui per ogni miglio quadrato.
Ă a contatto con 7 ComunitĂ . Dal lato di settentrione lâalveo dellâArno gli serve di confine per il tortuoso giro di 8 miglia, a partire dalla via del mon. di Rosano sino alla pescaja di Porta S. Niccolò. CostĂ vede di fronte dal lato opposto del fiume medesimo la ComunitĂ del Pontasieve che lascia al di sotto delle gualchiere di Girone, dove trova la ComunitĂ di Fiesole, cui subentra dirimpetto alla Badia a Candeli la ComunitĂ di Rovezzano, e con essa prosegue il corso dellâArno sino alle porte di Firenze, con la quale ComunitĂ trovasi a confine alla tangente della sunnominata pescaja. â Dal lato sinistro dellâarno il territorio comunitativo di Ripoli costeggia con la ComunitĂ del Galluzzo salendo il monte di S. Miniato o della Croce, e di lĂ per la Torre del Gallo sulla costa di Arcetri vĂ per il pian di Giullari sino a Montici, dove si rivolge da occidente a scirocco-levante per scendere alla Badiuzza del Paradiso, quindi per la strada comunitativa entra nella vallecola dellâEma, dove attraversa il torrente di questo nome alla confluenza del fosso Anciolina, e lo ripassa alla chiesa di Tegolaja per salire lungo la destra ripa sopra Mondeggi e S. Margherita a Casciano. CostĂ trova la ComunitĂ di Greve, che ha a confine per la strada provinciale del chianti sino a che a Tizzano forma un angolo sporgente sopra Quarata, di dove ripiega a levante verso S. Andrea a Morgiano. Quivi incontra la ComunitĂ di Rignano, con la quale sale il poggio dellâApparita sopra Montisoni, tagliando la strada Regia aretina. Di lĂ , volgendosi a grecale per Monte Pilli, corre sul dorso del poggio a Luco, di dove scende in riva allâArno per le balze che sono alle spalle di Montauto e di Villamagna.
La forma corografica del territorio Comunitativo del Bagno a Ripoli si accosta a quella di un triangolo equilatero, cui serve di base il letto dellâArno.
Un terzo di questo territorio consiste in pianura, la maggior parte della quale è situata fra il capoluogo della ComunitĂ e la Capitale, circoscritta, a destra dellâArno, a sinistra delle colline che separano il Pian di Ripoli dalla gibbosa vallecola dellâEmma, e quindi dei poggi che fiancheggiano a destra il fiume Greve. â Il suolo apparente è coperto da un terreno di trasporto e da banchi ripetuti di ghiaje, i quali rivestono non solamente i fianchi, ma la sommitĂ stessa dei poggi e delle colline sopradesignate.
Sotto a questo terreno avventizio si nasconde però lâossatura solida e stratiforme delle rocce argillose, calcaree e silicee che costituiscono i monti piĂš prossimi alle subalterne colline del Pian di Ripoli. Tali sono i grandi e potenti strati di pietra forte (arenaria -calcarea) che scavasi per lastricare la Capitale sui fianchi di Montici, a Monteripaldi e in altri poggi intorno al Pian di Giullari, sul confine occidentale della ComunitĂ .
LâEma è il maggiore deâtorrenti che attraversano il territorio comunitativo del Bagno a Ripoli, fiancheggiato a destra e a sinistra dalle deliziose colline dellâAntella, dove risiedono vaghe signorili abitazioni ad uso di ville.
Esso accoglie per via, a sinistra il fosso di Grassina, a destra il rio Torsoli ed altri minori ruscelli, mentre verso ponente il rio Corboli, e dallâopposta lato il rio Maggio per corto tragitto corrono direttamente in Arno dopo aver dato il loro nome, uno al popolato subborgo di Porta S.
Niccolò, e lâaltro al casale di Vicchio di Rimaggio, somministrando le sue acque a quellâindustriosa popolazione quasi tutta occupata allâimbiancamento deâpanni lini.
Di unâimportanza assai maggiore per la pubblica e privata economia è il fiume Arno che per il tragitto di otto miglia scorre sul lembo settentrionale della ComunitĂ di Ripoli.
â PoichĂŠ, se tale pianura fu resa ubertosa dalle torbe su di essa depositate dalle piene, questo stesso benefizio non andò disgiunto dalle conseguenze funeste derivate dalle terribili precipitose alluvioni, che sommersero molte volte una gran parte del piano di Ripoli, ora rompendo ripe, ora atterrando pignoni, bene spesso investendo e trascinando seco muri e qualunque fosse ostacolo artificiale fabbricato a difesa delle coltivazioni.
Il luogo piĂš pericoloso, dove il filone delle acque dellâArno propende costantemente a invadere la campagna di Ripoli, e a deviare dal suo alveo, sembra essere sotto la pescaja di Rovezzano.
Quivi in tempi non remotissimi una parte dellâArno biforcando formò due rami, che lasciavano in mezzo unâisola fra Varlungo e S. Piero in Palco, dove tuttora è rimasto il nome di Bisarno, il quale prolungavasi lungo lo stradone detto del Castelli. (Vedere BISARNO) â Noi non rammenteremo le dotte relazioni dei matematici Viviani e Grandi relative alle corrosioni fatte in questo luogo dal fiume nei secoli a noi piĂš vicini, e alle conseguenze funeste che apportato avrebbe il progetto messo in campo nel secolo decorso, di aprire una gora alla confluenza dellâAnconella in Arno sopra al podere del castelli per servire a un nuovo mulino.
Per quel che siano le produzioni di suolo della ComunitĂ di Ripoli non vi è dâuopo ragionarne, essendo questa contrada il modello dellâindustria agraria toscana, tanto relativamente alla bontĂ e squisitezza dei prodotti, quanto alla fertilitĂ del terreno; sia che si calcoli il reddito copioso in confronto di qualunque altra campagna, ossia che pongasi mente alla favorevole situazione per lo smercio dei varj e minuti raccolti giornalieri, che offre ai coltivatori del Pian di Ripoli la vicinanza della Capitale.
Aggiungasi a tutto ciò la moltiplicità delle strade rotabili comunitative, provinciali e regie che attraversano e incrociano in varie direzioni il territorio di Ripoli.
Rivolgendo poi lâocchio alla parte storica, avvertirò che costĂ sâincontrano i piĂš antichi monasteri del contado fiorentino; fra i quali la Badia di S. Bartolommeo a Ripoli che data la sua origine dal secolo VIII; S. Miniato al Monte alle Croci, o del Re, opera principiata nel secolo VIII e ingrandita dopo il secolo X; S. Jacopo a Ripoli, il piĂš antico monastero di Romite dellâOrdine Domenicano, quelle stesse, alle quali lâarte tipografica deve le prime stampe pubblicate in Firenze; la Badia di Candeli fondata nel secolo XII dai Camaldolensi; quella delli Scalzi Pulsanesi nel poggio vicino al monastero delle Brigidiane al Paradiso; il monastero del Bigallo a Montisoni, e non pochi altri di epoca meno remota. Tra questi però non è da tacere il grandioso tempio e convento dei Francescani della Riforma fondato da un magnanimo cittadino fiorentino di casa Quaratesi sul monte delle Croci.
Se numerare poi si dovessero i palazzi a uso di ville sparsi in cotesta amenissima campagna, si oltrepasserebbero senza dubbio i limiti e il divisamento prescritto alla presente opera.
Giova bensĂŹ rammentare che costĂ tuttora trionfa quasi regina del Pian di Ripoli la villa che Luca Pitti fece innalzare sulla collina di Rusciano, quella di Francesco Guicciardini sopra lâElma, il palazzo mediceo di Lappeggi, le Ville deâPeruzzi, degli Altoviti, deâVenturi allâAntella, del Gherardesca a Mondegi, deâBandini e di Piero Salviati nelle vicinanze del Paradiso, di Antonio Alberti sul poggio a Moccoli, quella di Niccolò Machiavelli nel colle di Baroncelli, la Tana deâRicasoli sopra Candeli, con moltissime altre palazzine e case spettanti a cittadini fiorentini di onorevole rimembranza.
Fra le opere di edificatoria sono memorabili nella storia dellâultimo assedio di Firenze le fortificazioni a guisa di bastioni innalzate fuori della porta S. Niccolò sino al monte di S. Miniato, sotto la direzione di Michelangelo Buonarroti, descritte dal Varchi, e delle quali si conservano tuttora grandiosi avanzi.
La ComunitĂ del Bagno a Ripoli formava una delle 76 leghe, in cui sino dal 1250 fu ripartito lâordine della milizia civica nel contado fiorentino, allorchè venne assegnata a ciascuna lega una bandiera, o insegna, sotto la quale ascrivere si doveva la gioventĂš per stare pronta ed armata qualunque volta fosse o dal Capitano del Popolo o dagli Anziani del rispettivo Sestiere chiamata in ajuto della patria. E perchĂŠ questâordine di milizia si mantenesse stabile e animoso, fu organizzato in guisa, che in ciascunâanno il giorno della Pentecoste con grande pompa e cavalcata si conferivano ai capitani della gioventĂš nuovamente coscritta le insegne della Lega. â Alla qual consuetudine sembra riferiscano le feste popolari delle bandiere che in molti luoghi del contado fiorentino nella stessa solennitĂ della Pentecoste sogliono anche oggidĂŹ non senza entusiasmo e concorso dal popolo praticarsi.
Lâimpresa o arme della Lega di Ripoli si vede tuttora scolpita sullâarchitrave della porta del PodestĂ del Bagno a Ripoli. Facevano parte della stessa Lega, oltre i popoli della ComunitĂ attuale, quelli ancora di Rovezzano, di Settignano, di Varlungo e di Rosano, allora compresi in 34 parrocchie, limitati attualmente a 25 popoli, tutti alla sinistra dellâArno, siccome apparisce dal quadro qui a tergo.
La Potesteria del Bagno a Ripoli è fra le 7 minori suburbane della capitale, il di cui giusdicente dipende dal commissario del Quartiere di S. Croce a Firenze. â La sua giurisdizione comprende, oltre la ComunitĂ del Bagno quella di Rovezzano, meno le due parrocchie suburbane di Ricorboli e di S. Salvi che dipendono, una dal PotestĂ di Fiesole, lâaltra dal PotestĂ del Galluzzo.
Ha una Cancelleria di terza Classe situata al Galluzzo; lâUfizio di Esazione del Registro e la Conservazione delle Ipoteche sono in Firenze.
Tabella 8 pag. 246.
QUADRO della Popolazione della ComunitĂ del BAGNO A RIPOLI a tre epoche diverse.
Popolazione dell'anno 1833 -nome del luogo: Antella, titolo della chiesa: S. Maria Assunta (Pieve), abitanti n° 1861 -nome del luogo: Badia a Candeli, titolo della chiesa: S.
Andrea (Prioria), abitanti n° 441 -nome del luogo: Badia a Ripoli, titolo della chiesa: S.
Bartolommeo (Prioria), abitanti n° 881 -nome del luogo: Baroncelli, titolo della chiesa: S.
Tommaso (Prioria), abitanti n° 304 -nome del luogo: Collina di S. Donato, titolo della chiesa: S. Donato in (Cura), abitanti n° 528 -nome del luogo: Compiobbi, titolo della chiesa: S.
Michele, abitanti n° 288 -nome del luogo: Ema, titolo della chiesa: S. Pietro (Prioria), abitanti n° 717 -nome del luogo: Montisoni, titolo della chiesa: S.
Lorenzo, abitanti n° 153 -nome del luogo: Morgiano, titolo della chiesa: S. Andrea (Prioria), abitanti n° 362 -nome del luogo: Palco, titolo della chiesa: S. Pietro in (Cura), abitanti n° 276 -nome del luogo: Paterno, titolo della chiesa: S. Stefano (Prioria), abitanti n° 321 -nome del luogo: Quarata, titolo della chiesa: S.
Bartolommeo (Cura), abitanti n° 247 -nome del luogo: Quarto, titolo della chiesa: S. Maria (Prioria), abitanti n° 266 -nome del luogo: Remoluzzo di Villamagna, titolo della chiesa: S. Romolo (Cura), abitanti n° 167 -nome del luogo: Ricorboli, titolo della chiesa: S. Maria (Cura), abitanti n° 1168 -nome del luogo: Rignalla, titolo della chiesa: S. Maria, abitanti n° 82 -nome del luogo: RIPOLI, titolo della chiesa: S. Pietro (Pieve), abitanti n° 657 -nome del luogo: Ruballa all'Apparita, titolo della chiesa: S. Giorgio (Prioria), abitanti n° 341 -nome del luogo: Ruballa all'Apparita, titolo della chiesa: S. Quirico, abitanti n° 393 -nome del luogo: Tegolaja, titolo della chiesa: S. Michele (Prioria), abitanti n° 285 -nome del luogo: Terzano, titolo della chiesa: S. Lucia (Cura), abitanti n° 112 -nome del luogo: Tizzano, titolo della chiesa: S. Stefano (Prioria), abitanti n° 166 -nome del luogo: Ughi o la Badiuzza a Ughi, titolo della chiesa: S. Maria (Prioria ), abitanti n° 54 -nome del luogo: Vicchio di Rimaggio, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Cura), abitanti n° 465 -nome del luogo: Villamagna, titolo della chiesa: S. Donnino (Pieve), abitanti n° 350 -Somma, abitanti n° 10885 -Frazione di altri popoli, abitanti n° 732 -Totale, abitanti n° 11617 Frazione di popolazioni provenienti da parrocchie fuori della Comunità del BAGNO A RIPOLI -nome del luogo: Montici, titolo della chiesa: S.
Margherita, comunità nella quale è situata: Galluzzo, abitanti n° 112 -nome del luogo: Arcetri, titolo della chiesa: S. Leonardo, comunità nella quale è situata: Galluzzo, abitanti n° 521 -nome del luogo: Rosano, titolo della chiesa: S. Eugenio, comunità nella quale è situata: Rignano, abitanti n° 99 -Somma, abitanti n° 732 Popolazione della Comunità del BAGNO A RIPOLI all'anno 1551, abitanti n° 4595 Popolazione della Comunità del BAGNO A RIPOLI all'anno 1745, abitanti n° 7705
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 242.
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