BAGNO DEL DOCCIO o DI MACERETO

altre volte chiamato Bagno di Filetto in Val di Merse,

nel pop. di Bagnaja, Comunità Giurisdizione e circa 6 miglia toscane a scirocco di Sovicille, 10 miglia toscane a ostro di Siena, nella cui Diocesi e Compartimento trovasi situato.
Poco lungi dall’osteria di Filetto posta alla sinistra sponda del fiume Merse lungo la strada Regia grossetana scaturisce una polla acidula termale nel così detto Bagno del Doccio. Esso consiste in una piccola vasca coperta, dal cui fondo sgorga l’acqua con bolle di fluido aeriforme consistente in acido carbonico e gas idrogene solforato.
La temperatura di quest’acqua era di 34°, mentre l’aria ambiente accennava gr. 22.
È limpida, acidetta e inodora appena attinta; s’intorbida col riposo, e si altera alquanto di sapore, comunicandole un odore leggermente solforoso, in guisa che essa, decomponendosi all’aria libera, deposita un sedimento di zolfo misto al calcareo concrezionato. Da questa specie di travertino trovasi coperto non solamente il cratere, ma a qualche distanza intorno anche il sottostante suolo, che spetta a una roccia calcarea cellulosa traversata da filoni di spato cristallino, e da vene di zolfo. Quindi è da credere che a questa sostanza combustibile sia da attribuire la comparsa delle gessaje (solfato di calce) che in grandi scogliere si affacciano poco lungi di là presso la villa di Frontignano.
Fanno uso di questo Bagno gl’indigeni per dolori reumatici ed artritici, ma più che altro per mali cutanei.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 241.