BASTIA nel Val d’arno inferiore

– Villa e borgata sopra u n umile poggetto fra il Ponte d’Elsa e l’Arno. Ha un’antica chiesa parrocchiale (S. Silvestro) filiale della pieve di S. Genesio, attualmente suburbana della cattedrale di Sanminiato, nella Comunità Giurisdizione e circa 4 miglia toscane a libeccio di Empoli, Diocesi di Sanminiato, già di Lucca, Compartimento di Firenze.
Infatti nel suolo dove oggi sorge la magnifica villa della Bastìa dei nobili Orlandini del Beccuto di Firenze esisteva un fortilizio notissimo nelle cronache e nei diplomi Pisani che rammentano costà una torre e un luogo di confine naturale e politico fra il territorio fiorentino e pisano.
Questa Bastia portava il nome di Torre Benni, e dominava il passaggio dell’antico ponte d’Elsa e della strada Regia Pisana. La quale strada il poggio della Bastìa attraversare doveva innanzi la caduta del ponte (1307), allora situato sotto la Torre Benni; poscia rifatto nel 1347 alquanto più dentro terra, come oggi si vede.
La Torre Benni fu un dì compresa tra i feudi dei conti Guidi, siccome risulta dai diplo mi di Arrigo VI e di Federigo II spediti a favore di quella prosapia.
Anche la prioria di S. Stefano alla Bastìa, nel catalogo delle chiese della Diocesi Lucchese dell’anno 1260, trovasi notata sotto il piviere di S. Genesio con l’indicazione di S. Stefano della Torre Benni. La stessa indicazione essa conservava nel secolo XV, quando era rettore della medesima il dotto empolese Andrea d’Jacopo Vannozzi, fatto poi canonico della metropolitana fiorentina. (SALVINI, Serie dei Canonici Fior.) Alle falde orientali del poggetto della Bastìa, lungo la vecchia strada, esisteva un Borgo appellato di S. Fiora (Sanctae Floris) nominato nelle carte del medio evo, e nell’opera del Padre Ildefonso, (Delizie degli Eruditi, Tomo VII) quando i Ghibellini, stanti vittoriosi nei campi di Monteaperto, disfecero costà molte case di Guelfi. Non ostante che nuovi guasti ed incendj al Borgo di S. Fiora apportassero i soldati di Uguccione della Faggiola nel 1312, (LELMI, Cron. Sanminiat.) pure lo stesso luogo viene rammentato ancora nella Bolla d’oro di Carlo VI come paese fedele dell’impero. Nell’archivio pure della chiesa della Bastìa si conservano due documenti comprovanti l’esistenza non tanto remota del Borgo di S.
Fiora.
Vi è tuttora un pozzo in mezzo a un campo che appellasi il Pozzo di S. Fiora, e la strada e i campi adiacenti, conservano sempre il nomignolo di Strada e Campi di Borgo. – Nell’escavazione fatta nel 1788 dal priore Capoquadri per la costruzione di una cisterna presso la canonica, alla profondità di braccia 18 fu trovato un pezzo di marmo ov’era scolpito a bassorilievo un pellegrino nell’atto di orare. Lo che richiama alla memoria uno di quegli ospizi degli Ospidalieri dell’Altopascio, che essi probabilmente avevano a questo ponte d’Elsa, come all’altro superiore di Castel Fiorentino.
Anche gl’Itinerari dei romei Irlandesi del secolo XII segnano lungo la via Francesca una mansione fra Fucecchio e l’Osteria bianca, sotto nome Arno bianco.
La parrocchia della Bastìa conta 422 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 287.