BATIGNANO

(Batinianum).

Castello sul pendìo meridionale di un poggio situato quasi nel centro della gran curva che circoscrive la vasta pianura di Grosseto, (ERRATA: 9 miglia a ostro) 9 miglia toscane a settentrione di questa città, della cui Comunità Giurisdizione Diocesi e Compartimento Batignano fa parte.
Quantunque di origine ignota Batignano può credersi uno dei luoghi nati dalle rovine della città etrusca di Roselle, le mura della quale sono appena tre migia lungi di là nella continuazione della stessa linea di colline.
Uno dei più antichi istrumenti che io conosca, relativo a questo castello, è dell’anno 1119 di maggio, rogato da Tebaldo not. nel Castello di Batiniano, Contado di Roselle. È una donazione che fecero Ildebrando e Scolario del fu Paganuccio Visconte, e Azia di Tederico vedova di detto Paganuccio Visconte di un pezzo di terra posta presso il fiume Arbia nel vocabolo Tussula a favore della Badia di Coltibuono. (ARCH. DIPL. FIOR., Carte di Coltibuono.) Era figlio di uno dei sunnominati Visconti di Batignano quell’Ugolino di Scolaro che, nel 1147, rinunziò a favore della Repubblica di Siena la terza parte delle miniere a lui spettanti dell’argento, piombo, o di qualunque altro metallo situate nei monti e distretti di Batignano, di Mont’Orsajo, ed in altri luoghi. (Kaleff. Vecch. di Siena.
MURAT. Ant. M. Aevi.) – Che questa consorteria di Visconti fosse feudataria dei potenti conti Aldobrandeschi signori a quell’epoca di quasi tutte le grossetane e sovanesi maremme, lo dà a conoscere il testamento del Conte Idebrando di Sovana del 22 ottobre 1208, col quale ordina il riscatto di alcuni vasi preziosi che aveva impeganto in Siena per conto del castello di Batignano; lo dimostra un atto d’investitura fatto dal di lui figlio Ildebrandino conte Palatino nel suo palazzo di Grosseto li (ERRATA: 19 dicembre 1213) 19 settembre 1213, allorchè infeudò il castello di Batignano con tutte le sue ragioni e pertinenze a Manto di Grosseto, riservandosi per altro una partecipazione di frutti sulle miniere d’argento.
(MURATORI, op. cit.) – Vedere l’articolo ARGENTIERA.
La vittoria di Monteaperto spianò a Senesi la via delle grossetane maremme, e facilitò ai vassalli dei conti di Sovana il mezzo di emanciparsi dal loro dominio e da quello dei loro Visconti. Il primo atto dei Batignanesi, che serve a prova di ciò, è una deliberazione fatta dal Comune e dagli uomini di Batignano adunati, li 10 luglio 1261, nella piazza della loro chiesa parrocchiale (S. Martino) per eleggere il sindaco, acciò si recasse a Siena a sottoporre a quella Repubblica il loro paese coll’offerta di un annuo tributo e di altre prove di sudditanza. La quale sottomissione fu accettata e rogata in Siena ai 2 novembre dello stesso anno, ratificata dal popolo di Batignano li 2 aprile del 1262 (ARCH. DIPL. SEN. Kaleff.
dell’Assunta.) Ma i signori della Sughera, già Visconti di Batignano, pervennero poco dopo al riacquisto dei loro possessi; talchè il Comune di Siena, nel 1276, dovè inviare a Batignano una partita di soldati per ridurre un’altra volta all’obbedienza quegli abitanti. (ARCH. sudd. Consigl.
della Campana).
Fu posteriormente questo castello signoreggiato dai Piccolomini, in guisa che la Repubblica senese ripetute volte dai diversi pretendenti lo acquistò in compra sborsando loro, nel 1363, fiorini 6400. Rimonta a quest’epoca il primo statuto di Batignano, dove tenne per lungo tempo ragione il giusdicente di Monte Pescali, sino a che questo paese con quasi tutto il restante dello stato di Siena fu incorporato al dominio di Cosimo I Gran Duca di Toscana.
I monti che contornano Batignano sono vestiti da folte selve di lecci, di scopeti e morteti; le adiacenze del castello, e le pendici meridionali del suo poggio sono coltivate a olivi, a viti e a campi sativi. Nel sopresso convento di Agostiniani, situato nel poggio che ha ponente sta di contro a Batignano, esiste sino dal 1813 la prima fabbrica di vetri in lastre introdotta in Toscana. La quale fornisce al paese un’utile risorsa, occupando un buon numero di quegli abitanti nel taglio dei boschi, nel trasporto dei materiali, nei lavori di fabbrica ecc.; mentre il proprietario della medesima va promuovendo con lodevole esempio una meglio intesa coltivazione del suolo diboscato.
Batignano conte 294 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 288.