BENICHI (MONTE)

in Val d’Ambra.

Questo monte, che è una continuazione di Monte Luco e di monte Fenali, separa il Chianti per il lato orientale dal Val d’Arno superiore mediante il vallone dell’Ambra. Esso ha dato il suo nome a una torre diruta, e alla pieve di S. Maria a Monte Benichi nella Comunità Giurisdizione e 7 miglia toscane a libeccio di Bucine, Diocesi e Compartimento di Arezzo.
È questa una delle chiese battesimali stata oggetto di questione sino al secolo VIII tra vescovi di Siena e quelli di Arezzo, quando essa pieve designavasi sotto il distintivo di S. Maria in Altaserra, nella guisa medesima che continuava a chiamarsi così anche al principio del secolo XIV. – Vedere ALTASERRA (S. MARIA in).
Dipendeva in origine dalla suddetta chiesa plebana una cappella di S. Pietro in fundo Gellino, e la basilica di S.
Vincenzo in fundo Bonipagi. – Alla quale basilica fu accordato, nell’anno 714, il battistero che conserva tuttora la medesima chiesa plebana, detta oggi a S. Vincenti, e della quale era filiale la cappella di S. Matteo a Moneluco.
Quest’ultima fu data nel 1085 dai Conti della Berardenga alla badia dello stesso nome. (ANN. CAMAL.) Attualmente sono suffraganee di ambedue le pievi sette chiese parrocchiali: 1. S. Miniato a Rapale, 2. S.
Bartolommeo a Rosennano, 3. S. Maria alle Campiglie, 4.
S. Biagio alla Villa S. Martino, 5. Abbadia di Monistero d’Ombrone, 6. S. Lucia a Pietra viva, 7. S. Tommaso a Sogna.
La rocca di Monte Benichi servì di asilo nel 1527 ad alcuni fuoriusciti senesi, che dopo espulsi di là dalle armi della Repubblica, il bastione di Monteluco fu ridotto ad una macerie di rovine. Era signore di questo luogo quel Goro da Monte Benichi condottiere di ventura, rammentato nel 1530 e 1552 dallo storico Ammirato.
La pieve di S. Maria a Monte Benichi conta 412 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 296.