COLLE CARELLI, o COLCARELLI

in Val d'Era.

Castellare, che ebbe parrocchia (S. Tommaso) filiale della pieve di S. Gervasio, nella Comunità Giurisdizione di Palaja, Diocesi di Sanminiato, già di Lucca, Compartimento di Pisa.
La villa di Collecarelli è rammemorata in una carta lucchese del 980, con la quale Guido vescovo di Lucca diede a enfiteusi al nobile Teudegrimo figlio del fu Farolfo metà del castello e distretto di S. Gervasio, con la metà dei possessi appartenenti alla pieve di quel luogo, e di tutte le decime e tributi che dovevano i popoli delle diverse ville di quel piviere; fra le quali ville era designata questa di Cole Carelli. – Vi ebbero signoria dopo il mille i conti della Gherardesca e i Cadolingi, per conto di uno dei quali fu donata la metà di Colle Carelli alla badia della Serena, il di cui abate, nel 1119, cedè questo per altri possessi alla mensa vescovile di Lucca; mentre l'altra metà, nel 1144, fu promessa dal conte Ranieri del fu Guido ad Ottone vescovo di quella stessa città. (ARCH.
ARCIV. di Lucca) Quindi è che anche la terra de Colle Carelli trovasi nel numero dei feudi confermati ai prelati lucchesi dall'imperatore Ottone IV con diploma del 14 dicembre 1209, e da Carlo IV sotto il dì 15 febbrajo 1355; contuttochè gli stessi imperatori assegnassero quasi contemporaneamente la giurisdizione civile del medesimo paese alla Repubblica di Pisa. In Colcarelli risiedevano nel 20 gennajo 1120 il sunnominato conte Ranieri e Adelaia sua moglie, nel giorno in cui essi vendevano all'arcivescovo di Pisa il castello di Ricavo. – Vedere RICAVO delle COLLINE PISANE.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 764.